Torino, 12 mar. (LaPresse) – Si aprirà sabato alle 9.30 a Torino presso l’aula magna della Cavallerizza in via Verdi il processo del Tribunale permanente dei popoli, a cui si sono appellati venti amministratori No Tav della Val di Susa e il Contro Osservatorio sulla Torino-Lione. È la prima volta che il Tribunale permanente dei popoli, composto da magistrati, giuristi e intellettuali, si riunisce a Torino ed è la prima volta che si celebra un processo in Italia su un problema tutto italiano: la Tav. “Il tribunale – ha spiegato Livio Pepino oggi durante la conferenza stampa di presentazione del processo – esiste da 30 anni, con giudici dai cinque continenti. Fino a cinque o sei anni fa, i processi si celebravano di solito in paesi che uscivano da esperienze coloniali, ma negli ultimi anni il tribunale ha iniziato ad affrontare anche il rapporto tra economia e diritti.
Il problema della Tav riguarda il fatto che in Val di Susa è stata commessa una violazione dei diritti fondamentali dei cittadini e della popolazione. L’opera è stata imposta alla popolazione. Ci poniamo poi il problema generale delle grandi opere e dei diritti fondamentali: pensiamo che ci sia una logica coloniale nella questione Tav e l?idea coloniale, al di là delle violenze, è che le decisioni vengono prese al di fuori di un territorio”. “Il collegio poi nei mesi prossimi – ha spiegato Pepino – farà attività istruttoria aprendo un contraddittorio, chiamando al processo esponenti del governo, da Renzi e Chiamparino e invitandoli a partecipare alle udienze”. Sabato pomeriggio, alle 16.30, si terrà un’assemblea No Tav a Bussoleno a cui parteciperanno anche i rappresentanti del Tribunale dei popoli.
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