Roma, 19 feb. (LaPresse) – Preoccupante l’esplosione dei Neet 15-24enni nei sette paesi più deboli dell’Unione europea, ovvero Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda, Romania, Cipro, secondo il terzo rapporto di monitoraggio dell’impatto della crisi economica in questi setti Paesi pubblicato dalla Caritas. NEET è l’acronimo inglese di ‘Not (engaged) in Education, Employment or Training’. Secondo la Caritas, mentre a livello Ue 28 il tasso dei Neet è pari al 13%, nei paesi deboli il valore è superiore (18,1%), con l’Italia che conquista il triste primato di paese dell’UE28 con il più elevato tasso di giovani che non lavorano, non studiano e non sono impegnati in attività di formazione.

In Italia nel 2013 il tasso di disoccupazione generale era inferiore alla media dei sette paesi deboli (12,2%), ma superiore alla media europea, mentre la disoccupazione giovanile appare più grave della media europea, pari al 40% dei 15-24enni.

La disoccupazione è particolarmente grave in Grecia: 27,3% la disoccupazione generale, 70,9% la disoccupazione di lungo periodo e 58,3% la disoccupazione giovanile. La Romania si distingue invece per bassi livelli di disoccupazione generale (7,3%), ma non di disoccupazione di lungo periodo (47,9%) e giovanile (23,6%).

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