Roma, 12 feb. (LaPresse) – “Era facile prevedere che sarebbe finita così. In Forza Italia chiunque esprime una posizione politica diversa da quella di Berlusconi alla fine viene spinto fuori dal partito. Secondo lui, visto che lo criticavo, io avrei dovuto lasciare la carica di presidente della Camera. Da Fitto pretende che smetta di fare politica con la sua testa”. Così l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini in un’intervista a ‘Il Messaggero’. “Berlusconi – continua – ormai lo conosciamo. E’ fatto così. Ha sempre avuto un’idea aziendale del partito. Per questo tratta i suoi come farebbe un presidente e amministratore delegato con i manager della sua ditta. Il messaggio è semplice. O si fa come dice lui, o si è fuori”.

“Il centrodestra – prosegue Fini -, mi consenta la battuta, è ormai ridotto al ‘si salvini chi può’. Oscilla tra la deriva lepenista anti europea che esprime il segretario della Lega e l’ormai scarsissima fiducia dei moderati in Berlusconi, che li stressa cambiando continuamente linea e strategia. Il che, va detto, continua a favorire Renzi, che, al momento, sembra avere la fortuna tutta dalla sua parte”. “La vera domanda non è il destino di Raffaele, ma se e quando qualcuno sarà capace di parlare ancora a quanti si sentono di centrodestra e non si rassegnano al pensiero unico renziano”, conclude Fini.

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