Roma, 5 feb. ( LaPresse ) – “L’indicazione sulla nomina di Mancino al ministero degli Interni veniva dalla decisione presa dall’ufficio politico della Democrazia cristiana che bene lo aveva valutato”. Lo ha raccontato in aula l’ex segretario della Dc Arnoldo Forlani che ha risposto alle domande del procuratore aggiunto di Palermo, Vittorio Teresi. Forlani è stamane al tribunale di Roma per deporre al processo Stato-Mafia. Citato anche l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, assente per motivi di salute. Il processo è stato seguito finora dai giudici della Corte d’Assise di Palermo ma per oggi si è trasferito a Roma.

“Mancino – ha aggiunto Fornali – aveva doti di fermezza e di risolutezza per quel tipo di incarico. Vincenzo Scotti (titolare del Viminale prima di Mancino, ndr) d’altronde aveva accettato con entusiasmo la sua nomina a ministro degli Esteri. E comunque in un primo momento Scotti aveva dichiarato di non volere rinunciare al suo mandato parlamentare così come prevedeva una nostra norma interna in caso di nomina nella compagine di governo”.

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