Roma 29 gen. (LaPresse) – E’ durato una manciata di giorni la latitanza di Domenico Mollica, latitante accusato di intestazione fittizia di beni in seguito all’operazione “fiore calabro” della Dda di Roma. Gli investigatori sono tornati ieri nella casa di Mollica e, convinti che l’uomo si trovasse lì, hanno ispezionato lo stabile fino a notare una strana intercapedine nel sottotetto. Convinti che Mollica potesse nascondersi proprio nel sottotetto gli agenti della mobile hanno iniziato a battere con una mazza sul sottotetto per tentare di sfondarlo fino a quando è stato lo stesso Mollica a fermarli gridando “Scendo, scendo”. All’interno del bunker sono stati trovati acqua, vestiti, un giaciglio e un santino della Madonna della montagna di Polsi. I bunker per nascondere i latitanti sono una assoluta novità per la capitale.
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