Bologna, 28 gen. (LaPresse) – “Un’operazione di portata storica”. Così il procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti ha definito, in conferenza stampa a Bologna, la maxi operazione contro la ‘ndrangheta che ha portato all’arresto di 117 persone e al fermo di altre 46, la maggior parte delle quali in Emilia Romagna.
“Un risultato – ha aggiunto Roberti – senza precedenti, imponente e decisivo nel contrasto delle mafie al Nord e in particolare dell’insediamento ‘ndranghetista in Emilia”. Dei 160 arrestati nell’ambito dell’operazione contro la ‘ndrangheta in Emilia Romagna, 54 sono accusati di associazione di stampo mafioso e 4 per concorso esterno in associazione mafiosa, 6 per reati diversi e 6 indagati sono rimasti senza misura cautelare perché il gip l’ha rigettata, ma la procura ha già chiesto l’appello. Fra gli arrestati 6 hanno la qualifica di capi e 5 di organizzatori.
Oltre 200 indagati mentre 7 persone su 117 raggiunte da misure cautelari mancano all’appello, questa è una parte del bilancio della vasta operazione contro la ‘ndrangheta in Emilia che ha portato all’arresto di oltre 160 persone.
“La ‘ndrangheta emiliana rappresenta un unicum rispetto ad altre organizzazioni mafiosi simili. Questa operazione rappresenta una svolta rispetto all’azione di contrasto della mafia al Nord. Dopo, niente sarà come prima perchè gli organi di polizia si sono sempre più affinati e si sono affiancati ai pm, con una capacità di agire che fino a qualche anno fa non c’era”. Lo ha assicurato a Bologna il procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti durante la conferenza stampa sulla maxi operazione contro la ‘ndrangheta che ha portato all’arresto di 117 persone e al fermo di altre 46, la maggior parte delle quali in Emilia Romagna.
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