Torino, 27 gen. (LaPresse) – Hanno annunciato che faranno ricorso contro la sentenza del maxi processo No Tav alcuni legali presenti in aula. “Si tratta di una sentenza pesantissima”, afferma l’avvocato Gian Luca Vitale. Sostenedno che lo sia non soltanto per il numero di condanne e l’entità delle pene, ma “anche per i risarcimenti” stabiliti nei confronti di esponenti delle forze dell’ordine, dei ministri della Difesa, dell’Interno, dell’Economia e dei sindacati di polizia, tutti costituiti parte civile al processo. Il giudice Quinto Bosio ha condannato 47 su 53 No Tav imputati al maxiprocesso – che si celebra nell’aula bunker del carcere delle Vallette di Torino – per gli scontri avvenuti nell’estate del 2011 in Val Clarea dove oggi sorge il cantiere della Tav.

“E’ una sentenza che era stata già scritta”, aggiunge l’avvocato Roberto Lamacchia. Sostiene poi l’avvocato Stefano Bertone: “Non ammmettere le prove chieste dagli imputati equivale a impedire loro di difendersi come prevedono il codice e la Costituzione. Faremo ricorso in tutti i gradi di giudizio. E, se non basterà, arriveremo alla Corte europea dei diritti dell’uomo, lamentando anche il fatto che il processo si è svolto nell’aula bunker di un carcere”.

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