Palermo, 20 nov. (LaPresse) – La Cosa nostra catanese sarebbe stata in affari con una società riconducibile ad Amedeo Matacena, l’ex deputato di Forza Italia condannato con sentenza definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. E’ quanto emerge dall’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia etnea, che oggi ha portato all’arresto di 23 persone in provincia di Catania.
Secondo gli inquirenti la ‘Amadeus Spa’, riconducibile a Matacena, aveva stipulato un contratto con la ‘Servizi autostrade del mare’, intestata fittiziamente a Francesco Caruso, uno degli indagati nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, e in cui avevano interessi occulti Vincenzo Ercolano, Vincenzo e Alfio Aiello, esponenti di alcune delle più potenti famiglie mafiose catanesi.
Si trattava di un contratto di affitto di rtre navi da utilizzare come vettori per i colegamenti Sicilia-Calabria. I traghettamenti andarono avanti per alcuni mesi a cavallo tra il 2005 e il 2006 fino a quando, per ragioni legate a scelte effettuate da un’altra società estranea alle indagini, si interruppero improvvisamente “con consistenti danni – spiegano gli inquirenti – per la Servizi Autostrade del Mare”.
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