Reggio Calabria, 24 ott. (LaPresse) – Sequestro di immobili e quote di terreni per un valore di due milioni di euro nel patrimonio di un imprenditore ritenuto componente di una cosca reggina. La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria dopo una proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale formulata dal direttore della Dia ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro beni, emesso dal tribunale di Reggio Calabria, sezione misure di prevenzione, presieduto da Ornella Pastore, nei confronti di Domenico, Barbieri 57enne, imprenditore reggino, operante già dalla metà degli anni ’80, nel settore dell’edilizia, ritenuto componente della cosca uda Imerti, egemone nel territorio ricadente nei comuni di Villa San Giovanni, Fiumara di Muro e territori vicini, nel reggino.

Le determinazioni della sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria sono scaturite da un’attività di indagine patrimoniale, condotta dal centro operativo Dia di Reggio Calabria, volta a verificare le modalità di acquisizione dell’ingente patrimonio societario riconducibile al Barbieri. Il collegio, tenuto conto degli elementi di indagine, ha ritenuto Barbieri “soggetto portatore di pericolosità sociale qualificata”, affermando sotto il profilo patrimoniale che “la richiesta di sequestro appare supportata da elementi idonei ad esprimere la pericolosità sociale del proposto ed è dunque meritevole di accoglimento”.

Con il provvedimento adottato a carico del Barbieri è stato disposto il sequestro del patrimonio stimato in circa 2 milioni di euro, consistenti in quattro immobili a Villa San Giovanni; le quote di otto terreni nella frazione di Catona, Reggio Calabria, nonché rapporti finanziari intestati e comunque riconducibili sia a Barbieri che ai componenti del suo nucleo familiare.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata