Cagliari, 25 set. (LaPresse) – Sarà il professor Ernesto D’Aloja, responsabile dell’istituto di medicina legale dell’Università di Cagliari, a occuparsi della comparazione del dna trovato nel nastro adesivo utilizzato per soffocare Dina Dore, la giovane mamma di Gavoi (Nuoro) uccisa nel marzo di cinque anni fa. L’incarico gli è stato conferito stamattina dalla Corte d’assise di Nuoro alla ripresa del processo a carico del dentista 44enne Francesco Rocca, marito della vittima considerato mandante del delitto.
La comparazione, come richiesto dalla difesa verrà fatta con il dna del padre del supertestimone Stefano Lai, che consentì agli inquirenti, dopo cinque anni, di individuare i presunti responsabili dell’omicidio: oltre a Rocca, il 23 Pierpaolo Contu, già condannato a 16 anni quale esecutore materiale. L’esame è stato disposto dopo che la difesa aveva depositato una memoria difensiva in cui, dopo aver ricevuto l’esito dell’analisi affidata a un laboratorio scientifico, si afferma che le tracce biologiche trovate sulla scena del crimine (che la Procura ritiene appartenere a un complice di Contu mai individuato) sono compatibili con un margine di certezza tra il 95 e il 98% con quelle del padre del supertestimone. L’unica certezza è che non appartengono a quest’ultimo, ma, stando a quanto sostiene la difesa, si tratterebbe di un suo parente.
Il perito incaricato dalla Corte d’assise di Nuoro di comparare il dna trovato sul nastro adesivo utilizzato per soffocare Dina Dore con quello del padre del supertestimone, dovrà anche accertare la presenza di eventuali altre tracce sul resto dello scotch custodito da cinque anni dal Reparto scientifico della polizia di Roma e mai analizzato. Una circostanza, quest’ultima, emersa oggi in aula e che ha scatenato la reazione degli avvocati della difesa di Francesco Rocca. “E’ offensivo che in cinque anni – dice l’avvocato Angelo Manconi – un reperto così importante non sia stato esaminato nella sua integrità, che non siano stati fatti tutti gli accertamenti perché ci sarebbero potuti essere degli altri elementi che ci avrebbero potuto dire molte cose su questo omicidio. Grave che si faccia solo adesso”.
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