Reggio Calabria 24 set. (LaPresse) – La guardia di finanza di Lamezia Terme ha eseguito un’ordinanza di sequestro preventivo di numerosi beni appartenenti alla ‘ndrangheta locale. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della procura distrettuale antimafia di Catanzaro, articolata su informative della guardia di finanza. La misura patrimoniale è stata attuata nei confronti di un soggetto di spicco della locale cosca criminale denominata Giampà, di altre quindici persone fisiche (tra familiari e prestanome) e due società controllate dall’esponente mafioso a Lamezia Terme. Si tratta di un ulteriore sviluppo dell’operazione Perseo che lo scorso anno ha disarticolato l’organizzazione criminale.
Tra i numerosi beni sequestrati alla cosca Giampà di Lamezia Terme stamane dai finanzieri ve ne sono molti, anche di elevato pregio, intestati, oltre che a prestanome, anche a dei congiunti dell’imputato, formalmente estranei alle vicende penali che riguardano quest’ultimo. Il sequestro è stato disposto dal tribunale poichè trattasi di cose delle quali stanno fruendo i congiunti medesimi dell’imputato, nella consapevolezza che sono state acquisite con proventi di attività illecite condotte dal parente imputato. Un dato interessante che emerge è la mancanza di veicolazione, tra i sodali della cosca, di informazioni che riguardano investimenti o spese effettuate dai singoli. Anzi viene fuori la reciproca diffidenza tra gli affiliati a far conoscere le rispettive disponibilità accumulate e il loro impiego. Nessuna informazione utile in merito (salvo qualche mero indizio) è stata fornita dai vari collaboratori di giustizia, seppure gli stessi siano stati più volte escussi specificatamente sul punto, poiché effettivamente nessuno era in grado di fornire indicazioni sufficienti e utili all’individuazione dei beni e delle disponibilità finanziarie degli altri sodali. Tali cautele non sono risultate comunque sufficienti ad eludere le indagini ed evitare il sequestro da parte dei finanzieri, coordinati dalla magistratura.
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