Napoli, 5 set. (LaPresse) – Un 17enne, Davide Bifolco, è morto, ucciso nella notte da un colpo di pistola sparato da un carabiniere, a Napoli, nel quartiere Traiano. Il ragazzo non si sarebbe fermato all’alt intimato dai militari perché viaggiava a bordo di uno scooter non suo, senza assicurazione nè patentino. Lo raccontano alcuni amici e parenti della vittima.

Era al lavoro in un mercato rionale fuori Napoli, con un bancherella che vende biancheria, Giovanni Bifolco, il padre di Davide, il 17enne ucciso nel capoluogo campano da un colpo di pistola partito dall’arma di ordinanza di un carabiniere. L’uomo, appena ha saputo la notizia della morte del figlio, è ritornato in città. Scene di disperazione e rabbia, al suo rientro al rione Traiano.

“Io ora campo solo per ‘chillo”, ha iniziato ad urlare in dialetto riferendosi al militare che ha colpito il figlio. Secondo la ricostruzione dei carabinieri Davide è stato ucciso da un proiettile partito accidentalmente.

Piange e si dispera da ieri notte,la madre del 17enne ucciso dal militare, circondata dai parenti e dai vicini del rione Traiano a Napoli che provano a consolarla ma che esprimono anche rabbia contro la forze dell’ordine. “Oggi hanno ammazzato anche me”, continua a ripetere Flora Mussorofo, mamma di Davide Bifolco, il ragazzo ucciso nella notte a Napoli da un colpo esploso dalla pistola di un carabiniere. La signora ‘Loretta’, come la chiamano i conoscenti, è stata svegliata nella notte e dell’istante in cui ha visto il figlio steso a terra ricorda soprattutto la paura.

“Era un bravo ragazzo – dice uno zio – la sua passione più grande era giocare a calcio. Aveva ricevuto anche i complimenti di Pasquale Foggia (ex attaccante di Lazio e Cagliari, convocato anche più volte in Nazionale, originario proprio del rione Traino, ndr)”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata