Palermo, 1 set. (LaPresse) – “Sono trascorsi dieci lunghi anni senza poterti vedere, senza poterti abbracciare e coccolarti come spesso facevo, mi manchi tantissimo”. Inizia così la lunga lettera che Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, ha inviato alla figlia nel giorno in cui ricorrono i dieci anni dalla sua scomparsa da Mazara del Vallo. “Oggi sarai diventata una bellissima signorina di quasi quattordici anni, che sicuramente non conosce la sua identità”, scrive la donna, che nella lettera riporta momenti di vita della figlia prima del rapimento. “Quando eri piccolina all’età di tre anni – ricorda la Maggio – ti piaceva tanto cantare, conservo ancora le canzoncine mentre lo facevi”. Poi ancora: “Ricordi, prima di andare a letto ti raccontavo la favola, tu recitavi le preghierine in compagnia del tuo angioletto Serafino, e dopo beatamente ti addormentavi senza troppe storie”.
Tra i ricordi affiora anche “quella volta che ti ho dato qualche sculacciata, oggi mi sento un po’ in colpa. Avrei tante altre cose da scrivere, non basterebbe una pagina e quindi mi fermo qui”. “Adesso – prosegue la madre – quello che ci rimane sono quei bei ricordi di una bambina tanto buffa e biricchina che amava tanto parlare, sorridere e scherzare e che risultava molto più matura rispetto alla sua età, che sapeva esprimere tanto amore verso chi gli voleva un bene dell’anima”.
“Denise – si legge nella lettera – sei sempre nei nostri pensieri, nei nostri cuori, hai lasciato un vuoto immenso in noi, manchi tantissimo al tuo papà e a tuo fratello che ha tanto sofferto la tua assenza”. Dopo aver sottolineato che “tante sono le persone che hanno voluto che questo male continuasse e agisse nel silenzio”, Piera Maggio rassicura la figlia. “Noi siamo qui ad attendere con speranza il tuo ritorno – afferma -, vogliamo giustizia per coloro che questo male abominevole e disumano lo hanno provocato. Io non mi arrendo. Noi non ci arrendiamo. Ovunque tu sia spero che tu stia bene e che ti senta amata come avremmo fatto noi. Non so dove, non so quando. Io ti riabbraccerò”.
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