Nuoro, 29 ago. (LaPresse) – Si scatenano sui social network le reazioni delle centinaia di persone rimaste a terra dopo lo stop alle corse sulla tratta Olbia-Livorno del traghetto GoinSardinia. E sono anche tanti residenti sardi a commentare la vicenda. C’è chi si esprime con amarezza, rabbia, ironia, chi prospetta class action o mette a disposizione moduli per la richiesta di risarcimento danni. Ma c’è anche chi difende la compagnia, “colpevole” di aver cercato di rompere “il monopolio delle navi concorrenti”.

“Non torneremo più in Sardegna”, twittano o commentano su Facebook in molti, lamentandosi soprattutto di essere stati lasciati in balìa di se stessi da GoinSardinia, che si è limitata a informare i clienti via sms dell’avvenuta soppressione delle corse. Tra le vittime anche l’autore e conduttore radiotelevisivo Marco Balestri che pubblica una sua foto insieme al cane entrambi in occhiali da sole e twitta: “E così ci avete lasciato a terra?!”. Qualcuno sfoga la sua rabbia sulla pagina Facebook di GoinSardinia presa d’assalto in poche ore con oltre 500 commenti: “Fatto nuovo biglietto con sardinia ferries costato ben 700 euro. Adesso aspettiamo il fantomatico rimborso. Che schifo…viva l’Italia”, è uno di questi. Andrea Ravetta da Torino invece si accontenterebbe di meno: “A me quello che fa incazzare di più è il fatto che nessuno della compagnia si sia degnato di chiederci almeno scusa”. Da Twitter Roberto Furesi, milanese di origini sarde, si rivolge direttamente al presidente del Consiglio affinché, in accordo con la Regione Sardegna, venga presa in mano la situazione e “garantire per il futuro più controlli sui trasporti e sulle iniziative che vengono poste in essere, per evitare che per colpa di pochi venga messa a repentaglio la credibilità della regione, dei sardi e di tutta la filiera del turismo”. Serietà, ma anche tanta ironia. “Ufficiale, da GoinSardinia a StayinSardinia”, è il tweet sul profilo della Compagnia. “Un successone la flotta sarda. Un ottimo modo per tenere i turisti in Sardegna: non farli partire mai più”, è invece quello della cagliaritana Alberta Zancudi. Tra i sardi c’è chi ricorda il recente (fallito) tentativo di mettere in piedi una compagnia di proprietà della Regione: “Flotta Sarda si è mangiata i nostri soldi e ha chiuso. Goinsardinia non ha i soldi e si ferma. Venghino siori, venghino!”.

Tantissimi, soprattutto in Sardegna, sono però convinti che la GoinSardinia sia a sua volta una vittima di questa situazione: “Mi puzza tanto di boicottaggio grande e grosso! Mi spiace per i passeggeri che hanno avuto disagi ma spero che la GoinSadinia non fallisca e che riesca a rimettersi in piedi per poter contrastare il monopolio delle solite note! In bocca al lupo”, per citare uno dei commenti apparso su Facebook. E solidarietà arriva anche dai turisti, nonostante i disagi subiti. “È molto chiaro – scrive un turista nel sito della Compagnia – che c’è un disegno per osteggiare il turismo in Sardegna a favore di non so quale altra zona Italiana. Certo è che dal 2011 i prezzi sono talmente aumentati da diventare proibitivi. Io personalmente scriverò al primo ministro ed al ministro del turismo , invito tutti a fare lo stesso per sensibilizzare la nostra cieca politica a gestire questo incredibile ed insopportabile clientelismo all’Italiana. Così non si va da nessuna parte. Grazie GoinSardinia e avanti tutta per il 2015, piuttosto che viaggiare con la concorrenza vado a nuoto”.

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