di Alessandra Bianco
Bari, 29 ago. (LaPresse) – Da una parte un matrimonio da mille e una notte, talmente sfarzoso da mettere in crisi persino quelli narrati nelle favole; dall’altra una polemica che é iniziata in sordina, ma sta montando di pari passo ai preparativi delle nozze, che già impensierisce non poco la questura di Brindisi. La storia è iniziata una settimana fa quando al largo di Savelletri in provincia di Brindisi, é stato avvistato uno yacht di 60 metri. Dopo lo stupore per la nave che persino da riva mostrava la sua magnificenza, lasciando bagnanti e curiosi sognanti, la spiegazione: lo yacht apparteneva alla famiglia del magnate indiano Pramod Agarwal, fondatore e proprietario del colosso siderurgico Zamin Group, giunta in Italia per celebrare a Fasano il matrimonio della terzogenita Ritika con Rohan Metha.
Tre giorni di festeggiamenti, dal 3 al 6 settembre, come tradizione indiana vuole, per una spesa che dalle prime stime sommarie si attesterebbe su i 20 milioni di euro. Ottocento gli invitati, tra cui, circa il 20 per cento, rappresentano la ricchezza indiana, si godranno le celebrazioni nelle tre strutture ricettive: San Domenico, Borgo Egnazia e Cala Masciola beach, per un matrimonio con dei numeri da capogiro. Settecento maestranze di cui 400 sono operatori della Balich di Milano, organizzatrice dell’evento, e 300 uomini di Agarwal. Venti Tir per circa 5 chilometri di erba sintetica ed altrettanti di seta, orchidee alte due metri. Numerose sarte, tutte indiane, stanno preparando i “sari” che una settantina di hostess, tutte pugliesi e in grado di parlare inglese, indosseranno.
Queste avranno anche il compito di spargere un chilometro di rose lungo il percorso che lo sposo farà per raggiungere la sposa. E poi fuochi d’artificio e persino due elefanti rigorosamente indiani il cui arrivo è ancora avvolto nel mistero. Bocciati quelli dello zoo Safari, sito a pochi km dall’evento, perché africani e non in grado di sopportare uscite in pubblico. E per rimanere nel lusso sfrenato l’invito è un opuscoletto ripiegato a fisarmonica, a forma di libro, con la copertina bagnata in oro zecchino. All’interno tutto il programma dettagliato delle celebrazioni. La bomboniera (un pomo in oro) che richiama la caratteristica pigna pugliese solitamente fatta di ceramica di Grottaglie. Intanto, da qualche giorno su Facebook e non solo è montata la polemica in difesa dei due marò pugliesi, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che sono trattenuti in India da più due anni con l’accusa di aver ucciso due pescatori del posto.
Dopo la creazione del gruppo “Nessun amministratore fasanese al matrimonio indiano”, con 606 “mi piace”, in cui è stato pubblicato il post: “Non possiamo tollerare che amministratori o detentori di cariche istituzionali fasanesi disonorino l’Italia partecipando al matrimonio”, il sindaco di Fasano, Lello Di Bari non ha pace. La sua casella e-mail è stata inondata di messaggi nei quali gli si chiede di interrompere il matrimonio. Lui si è difeso dicendo che non può evitare le nozze poiché trattasi di un evento privato. Così, la questione è passata nelle mani della questura che dopo una riunione di coordinamento fatta per approntare un piano di sicurezza ha deliberato che disporrà servizi ordinari di controllo a tutela degli esponenti del mondo politico e dell’economia che saranno presenti ai banchetti. La sicurezza all’interno delle strutture, invece spetterà agli istituti di vigilanza privata.
Le forze dell’ordine si occuperanno di controllare l’intera area di contrada Pettolecchia. In particolare il questore di Brindisi, Roberto Gentile, ha chiesto la presenza all’interno dei resort di 25 guardie giurate. Lunedì 1° settembre, invece, verrà studiato il piano di sicurezza e quantificate le forze di cui si avrà bisogno.
Al momento, pare non sia stata organizzata nessuna manifestazione ufficiale in favore dei due militari della Brigata San Marco, ma gli attivisti di CasaPound hanno annunciato la volontà di protestare contro il matrimonio indiano. Gianluca Iannone, leader del gruppo, ha fatto sapere che sono in programma azioni propagandistiche, con striscioni, su tutto il territorio pugliese, per rispondere alle nozze indiane. Nessuna intenzione di assaltare il luogo del matrimonio, dicono, ma non si può non considerare che proprio dal 5 al 7 settembre è in programma a Lecce il raduno nazionale dell’associazione. La coincidenza non può essere sottovalutata.
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