Roma, 17 ago.(LaPresse) – Ha tentato di far sparire una busta con 19 dosi di cocaina gettandola nel water mentre i carabinieri erano impegnati in un sopralluogo esterno intorno alla sua sala giochi in zona Casilino, ma il rumore dello sciacquone lo ha tradito. Per questo il titolare del locale – indicato come base di spaccio da un acquirente fermato poco prima dai militari – è stato arrestato insieme ad un venticinquenne di Zagarolo nella serata di ferragosto.

Tutto è iniziato quando gli uomini del reparto volanti, durante i consueti pattugliamenti a Roma, in via Lascari al Casilino hanno notato un uomo salire su un’auto che, ingranata la retromarcia, a folle velocità ha tentato di allontanarsi rischiando anche la collisione con la volante.

Immediatamente gli agenti hanno inseguito l’auto che ha imboccato una strada senza uscita, e ha attraversato un cortile privato, noncurante della presenza di alcuni bambini. Appena fermate le due persone a bordo, i poliziotti hanno dovuto richiedere l’aiuto di altre pattuglie per salvarli dal linciaggio dei condomini a causa della loro manovra azzardata. Il conducente dell’auto, vistosi alle strette, ha consegnato spontaneamente agli agenti una dose di cocaina, confessando di averla acquistata poco prima, vicino al luogo da cui gli agenti li avevano notati fuggire. L’uomo è stato così segnalato alla prefettura come consumatore di stupefacente e denunciato per guida senza patente.

Successivamente tutte le pattuglie impegnate nell’intervento sono andate verso la sala giochi indicata come base di spaccio. Mentre gli agenti stavano effettuando un sopralluogo esterno, in occasione del quale hanno notato un inconsueto sistema di sicurezza per la natura del locale, ovvero telecamere di videosorveglianza, sensori perimetrali e filo spinato anti-scavalco sulla recinzione, hanno udito il rilascio dello sciacquone di un water. Intuendo a quel punto che qualcuno stava tentando di far disperdere tracce di sostanze stupefacenti, i poliziotti sono entrati immediatamente.

Nel locale erano presenti tre persone, mentre il titolare è sopraggiunto poco dopo, giustificando la sua momentanea assenza con un attacco violento di colite. Gli investigatori hanno controllato per prima cosa l’interno del pozzetto di scarico dei sanitari dove hanno rinvenuto la busta con le 19 dosi di cocaina.

Nell’ufficio del titolare del locale, (identificato come C.A., ventiquattrenne romano) all’interno di una cassettiera è stato invece trovato tutto il materiale per il confezionamento della droga oltre a una cassetta di sicurezza in cui era custodita la somma di 940 euro in contanti e in banconote di piccolo taglio, che il titolare ha tentato di giustificare come fondo cassa, ma del quale sconosceva l’intero valore.

Alla richiesta di spiegazioni da parte degli agenti su quanto ritrovato, uno dei presenti (M.C., venticinquenne di Zagarolo) si è attribuito la proprietà dello stupefacente, consegnando contestualmente 200 euro in contanti e affermando che erano il provento dell’attività di spaccio. M.C. è stato quindi arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, come anche il titolare del locale. Al termine dell’operazione la sala giochi è stata chiusa e sottoposta a sequestro penale, come disposto dalla legge sugli stupefacenti.

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