Seoul (Corea del Sud), 16 ago. (LaPresse) – Questa mattina alla Porta di Gwanghwamun di Seoul Papa Francesco ha presieduto la Messa di beatificazione di Paul Yun Ji-Chung e altri 123 martiri, appartenenti alla prima generazione di cattolici coreani, uccisi tra il 1791 e il 1888, durante le persecuzioni contro i cristiani. Alla celebrazione, riporta Radio Vaticana, hanno partecipato circa 800mila persone. Paul Yun Ji-Chung e gli altri 123 martiri, spiega Radio Vaticana, costituiscono la primissima generazione di cattolici coreani, tutti laici eccetto un sacerdote, padre James Ju Mun-mo, cinese, che fu il primo a celebrare una Messa nel Paese. E’ la terza volta che si celebra la beatificazione di martiri della Chiesa coreana. La prima, riferisce Radio Vaticana, è stata il 5 luglio 1925 per 79 martiri nelle persecuzioni avvenute tra il 1839 e il 1846, la seconda il 29 febbraio 1968 per 24 martiri nelle persecuzioni del 1866. Giovanni Paolo II celebrò invece la Messa con canonizzazioni di 103 martiri coreani nel corso della sua visita in Corea il 6 maggio 1984.
PAPA : I MARTIRI CI SPINGONO A CHIEDERCI PER COSA MORIREMMO – “I martiri ci richiamano a mettere Cristo al di sopra di tutto”. Questo uno dei passaggi dell’omelia di Papa Francesco per la beatificazione di 124 martiri coreani alla Porta di Gwanghwamun di Seoul. “Oggi molto spesso – ha detto Bergoglio – sperimentiamo che la nostra fede viene messa alla prova dal mondo, e in moltissimi modi ci vien chiesto di scendere a compromessi sulla fede, di diluire le esigenze radicali del Vangelo e conformarci allo spirito del tempo”, i martiri “ci provocano a domandarci se vi sia qualcosa per cui saremmo disposti a morire”.
IL PONTEFICE FRANCESCO INCONTRA APOSTOLATO LAICO – Mattinata intensa in Corea del Sud per il Santo Padre. Un fitto programma a Seul che ha visto’ Francesco impegnato anche in un incontro con i leader dell’apostolato laico.
Prima i religiosi coreani, riuniti al al Training center School of Love di Kkottongnae per incontrare Papa Francesco, hanno consegnato a Bergoglio alcuni doni. Un ventaglio tradizionale con scritte offerte spirituali: migliaia tra misteri del Rosario e voti di digiuni. Le religiose coreane hanno raccolto inoltre dai propri digiuni un fondo esprimendo il desiderio che venga usato per i poveri del mondo.
PAPA BERGOGLIO INCONTRA COMUNITA’ RELIGIOSE COREANE – Papa Francesco prima nel corso della mattinata sempre al Training center School of Love di Kkottongnae ha incontrato le comunità religiose coreane. “Buonasera”, ha esordito in italiano Bergoglio, scherzando coi fedeli sul fatto di non avere molto tempo perchè lo attende l’elicottero. Francesco si è scusato di non poter pregare insieme coi fedeli per il rischio che l’elicottero si “sfasci contro una montagna”. “Sembra contraddittorio ma essere poveri significa trovare un tesoro”, ha aggiunto il Santo Padre
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