Isola del Giglio (Grosseto), 14 lug. (LaPresse) – Torna a galla la nave Costa Concordia con l’esecuzione del l’operazione di rigalleggiamento della Concordia, naufragata all’isola del Giglio (Grosseto) nella notte fra il 13 e il 14 gennaio 2012.

SPOSTATA DI 30 METRI A PRUA, RIGALLEGGIATA DI 2 METRI – “Le operazioni si sono completate per quanto riguarda la prua: sono stati raggiunti i 30 metri. Mentre a poppa mancano 10 metri: ci impiegheremo altre due ore circa”. Così il capo della protezione civile Franco Gabrielli in conferenza stampa all’isola del Giglio (Grosseto) in occassione dell’avvio del galleggiamento della Costa Concordia. “È un piccolo inconveniente tecnico – ha garantito Gabrielli – che non pregiudica minimamente la bontà del progetto”. E ha spiegato: “E’ un po’ la situazione che abbiamo avuto per il ‘parbukling’ quando i cavi si sono intrecciati”. “Tutto questo – ribadisce – non ha nessuna implicazione sulla correttezza delle operazioni che ci sono state”. “Lo dico – ha quindi precisato – per evitare che ci siano le solite interpretazioni dietrologiche di questa vicenda”.

“La nave è stata rigalleggiata di 2 metri. L’immersione a prora è maggiore di quella a poppa di circa 3 metri. La nave è risalita un po’ più a poppa, ma è voluto. Per la fase del trasferimento verso l’esterno ci vorrà un po’ di tempo, un paio d’ore, forse di più. Siamo a metà strada”,ha detto Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione della Costa Concordia, in conferenza stampa all’Isola del Giglio.

“Il relitto di nave Concordia si è staccato dalle piattaforme sia a poppa sia a prora. Lo scafo è dritto e galleggia in perfetto equilibrio”, ha detto il commissario straordinario Franco Gabrielli nel corso del primo incontro della giornata con gli organi di informazione. Erano presenti anche il ministro Gian Luca Galletti, la presidente dell’Osservatorio per il recupero Maria Sargentini, l’ingegner Franco Porcellacchia e l’amministratore delegato Michael Thamm di Costa Carnival. La nave sarà alleggerita man mano per farla sollevare un altro metro e poi sarà spostata lateralmente per trenta metri. Si stanno nel frattempo rafforzando gli agganci di alcuni cassoni.

“Se gli interessi tecnici confliggono con quelli pubblici, l’Osservatorio e il commissario devono intervenire e decidere quali cose fare nell’interesse pubblico”, ha affermato Gabrielli.

COSTA: INCIDENTE COSTATO GIA’ 1 MLD EURO – “Il progetto ha superato complessivamente 1 miliardo di euro, cifra che salirà a causa di questa operazione non compresa nel conto, così come il trasporto a Genova. Penso che alla fine si parlerà complessivamente di un costo di 1,5 miliardi di euro”. Così in conferenza stampa all’Isola del Giglio Michael Thamm, amministratore delegato di Costa Crociere, parla del costo totale dell’incidente della Costa Concordia.

DA OPERAZIONI RIGALLEGGIAMENTO A PIL 1 MLD DOLLARI – Costi ma anche ricadute economiche secondo la compagnia Costa. “Questo progetto ha contribuito al Pil nazionale per circa 1 miliardo di dollari. Questa cifra probabilmente salirà a 1 miliardo di euro”, ha aggiunto Thamm.

“Quando si parla dell’isola del Giglio ho diversi pensieri e il primo è che la gente di questa isola ha aperto, non solo le porte, ma anche il cuore quando è successa la tragedia. E questo non lo posso dimenticare. Quando sarà rimosso il relitto e ripristinato l’ambiente, allora ci occuperemo dell’immagine dell’isola”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Costa. Thamm ha quindi sottolineato che “una parte di questo miliardo di dollari” messi a disposizione da Costa Crociere per l’operazione “è arrivato alla regione Toscana e all’isola”, ma, ha aggiunto: “Siamo sempre pronti a sederci a un tavolo”.


PER ALLEGGERIRE NAVE SVUOTATI CASSONI
– “Alleggerire la nave è un’espressione gergale, significa che aumentiamo la spinta dei cassoni. La spinta cresce svuotando i cassoni, dopo di che la nave lentamente emerge. Il cassone 14 è il primo dei 5 cassoni che dobbiamo collegare per far emergere la nave”, ha spiegato Franco Porcellacchia, capo del progetto tecnico per Costa delle operazioni di rimozione della nave, in conferenza stampa all’isola del Giglio (Grosseto) il giorno dell’avvio del galleggiamento.

300 METRI E 114 TONNELLATE DI RELITTO – Il relitto della Costa Concordia è lungo 300 metri e pesa più di 114 tonnellate. Nel processo di costruzione di tutte le strutture previste per le operazioni di parbuckling (il raddrizzamento della Concordia) e di rigalleggiamento, avvenute il 17 settembre 2013 sono state utilizzate più di 30mila tonnellate di acciaio, equivalenti a quattro volte la Tour Eiffel.

LE PIATTAFORME Ci sono sei piattaforme: le tre più grandi misurano ciascuna 15×5 metri. Se poste tutte e sei in fila avrebbero una lunghezza equivalente a una volta e mezzo quella di un regolare campo di calcio. Sono sorrette da 21 pali, ciascuno del diametro di un metro e sei centimetri, conficcati nella roccia granitica e una profondità media di 9 metri.

LE CATENE. Ci sono 56 catene di cui 22 installate sul lato dritto e che, passando sotto il relitto, sono ancorate al sistema di hold back towers. Ciascuna catena misura 58 metri di lunghezza e pesa 26 tonnellate.

IL FONDALE ARTIFICIALE. Il fondale artificiale è composto da più di 1.180 sacchi di malta cementizia che, complessivamente, hanno un volume di più di 12mila metri cubi e pesano più di 16mila tonnellate.

GLI SPONSONS. Sono 11 e fabbricati in acciaio e sono installati sul lato dritto del relitto: i due più grandi sono installati orizzonatalmente mentre i restanti 9 verticalmente.

I BLISTER TANKS. Fabbricati in acciaio e installati alla prora del relitto, i due blister sono collegati l’uno con l’altro tramite una struttura tubolare. Misurano una lunghezza di 23 metri e un’altezza di 20 metri ciascuno e complessivamente hanno una profondità di 36 metri. Tutta la struttura pesa 1.700 tonnellate, l’equivalente di sette volte e il peso della statua della libertà.

LA FLOTTA NAVALE. Vengono utilizzati 22 mezzi navali e 8 chiatte. Il ‘Leone’ e il ‘Micoperi30’ sono le due più grandi. Il Micoperi30 è lungo 122 metri, l’equivalente della Cattedrale di Notre Dame de Paris. Il ‘Leone’ è lunga 160 metri e mezzo, l’equivalente del Colosseo.

LE PERSONE. Sono 500 le persone che lavorano al progetto, di cui: 120 subacquei, 70 addetti ai lavori di saldatura e carpenteria, 60 tecnici e piloti, 60 addetti alla logistica e alla sicurezza, 50 ingegneri, 140 membri dell’equipaggio impegnati a bordo di 30 mezzi navali e 10 biologi provenienti dall’Università La Sapienza e di Genova. Sono ventisei le nazionalità delle persone che lavorano al progetto.

CHI è SLOANE, L’UOMO DELLA ROTAZIONE. Nicholas Sloane, l’uomo che ha raccolto la sfida di ruotare la Costa Concordia e di farla rigalleggiare, ha una lunga esperienza nel settore: ha lavorato oltre 27 anni nel recupero in mare e offshore nel settore petrolifero, occupandosi del salvataggio e della rimozione di relitti in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera, Sloane è intervenuto, nel ruolo di Salvage Master, in numerose grandi operazioni di recupero tra Pakistan, Arabia Saudita,Yemen, Emirati Arabi, Stati Uniti, Australia, Papua Nuova Guinea, Brasile, Messico, Africa e Hong Kong.

E’ anche abituato a stare sotto i riflettori e in molti casi è stato esposto a un’intensa pressione politica, ambientale e pubblica, come in occasione degli interventi su AD-19, Tasman Spirit, Jolly Rubino, IkanTanda, Treasure, Sealand Express, CP Valour e Kota Kado.

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