Roma, 7 giu. (LaPresse/AP) – Palloncini colorati, bandiere, abiti stravaganti, cartelli contro ogni forma di discriminazione, e tanta musica. E’ il Gay Pride che ha preso il via nel centro di Roma questo pomeriggio. Ad aprire la kermesse quest’anno è stato il sindaco della città, Ignazio Marino.
Complici anche il sole e il caldo, alla manifestazione a favore dei diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali hanno aderito migliaia di persone. “Senza amore non si va avanti”, è il messaggio lanciato da una coppia di omosessuali scesa in piazza per manifestare e fare festa. Il Gay Pride di Roma è giunto ormai alla sua ventesima edizione.
Quest’anno il Pride si rivolge direttamente al premier Matteo Renzi. “Anche le sue promesse infatti – denunciano gli organizzatori – ad ora, sono rimaste parole vuote di significato. Laddove prima di insediarsi a Palazzo Chigi, Renzi assicurava l’approvazione delle unioni civili per le coppie omosessuali entro i primi 100 giorni, quest’impegno è stato abbandonato e l’azione del suo Governo nel contrasto alle discriminazioni è apparsa persino più debole e incerta degli esecutivi precedenti”.
“In Europa siamo sulla strada giusta ma in Italia l’omofobia sta dilagando nelle scuole, è una sorta di pedagogia al contrario con la quale si educano i ragazzini all’intolleranza. Siamo assediati dall’omofobia e da codici di intolleranza. C’è bisogno di svegliarsi”, ha detto il leader di Sel Nichi Vendola partecipando al Pride. “Il ministero dell’Istruzione sotto questo punto di vista ha fatto dei passi indietro – ha aggiunto – dovrebbe fare dei passi in avanti e invece non li vediamo”.
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