Roma, 6 mag. (LaPresse) – La ricostruzione di quelle ore di follia che hanno preceduto, sabato pomeriggio, la finale di Coppa Italia, Napoli-Fiorentina, sono ancora un grande, confuso puzzle da ricomporre. L’unica certezza è quella che un tifoso napoletano, di 30 anni, raggiunto da un colpo di pistola al polmone, ancora lotta tra la vita e la morte. L’esame del guanto di paraffina effettuato dagli inquirenti della procura di Roma su Daniele De Santis, l’ultrà romanista accusato di aver fatto fuoco contro tre tifosi napoletani, ha dato esito negativo rimescolando così le carte all’interno di un quadro poco chiaro. Le accuse per i quattro protagonisti, però, rimangono invariate. De Santis risponde di tentato omicidio, gli altri tre di rissa. Sono stati i racconti di tre testimoni a incastrare Daniele De Santis. De Santis, detto ‘Gastone’, che ha negato di aver sparato, è stato poi pestato da un gruppo di supporter napoletani, che, secondo uno dei gestori del ‘Ciak’, Donatella Baglivo, presente sul posto, sarebbe stato composto da una cinquantina di persone armate di spranghe e a volto coperto.

Intanto sono in corso le indagini della Digos, che sta analizzando le immagini, per capire chi fossero le persone che erano con De Santis. Secondo l’informativa inviata alla procura di Roma infatti l’ultrà non era solo ma in compagnia di altre tre persone. La conferma a questa circostanza è stata data da un testimone, un tifoso della squadra partenopea, che ha parlato di persone che indossavano caschi integrali di colore nero. Uno spunto poi per avvalorare questa circostanza è fornito da un video in cui sono riprese alcune persone che lanciano fumogeni, bombe carta e petardi sempre all’indirizzo dei supporter del Napoli. Uscita dal locale davanti al quale si è consumata l’aggressione, la donna ha detto di aver visto da un lato una pistola attaccata a un vaso. Intanto, i magistrati Pier Filippo Laviani e Antonino Di Maio hanno già chiesto la convalida dell’arresto dei quattro tifosi coinvolti nella rissa. Sulla base dell’informativa della Digos sono state contestate a Daniele De Santis le accuse di tentativo di omicidio, porto e detenzione di arma abusiva e rissa. Quest’ultimo reato è stato ipotizzato anche per Ciro Esposito e per gli altri due napoletani che secondo la ricostruzione degli investigatori erano con lui.

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