Ivrea (Torino), 29 apr. (LaPresse) – New entry nella ristorazione d’eccellenza con una trattoria a Ivrea, nel torinese, che unisce passato e futuro. Una novità firmata Davide Scabin che, con l’apertura del Blupum di Ivrea, torna alle radici della convivialità a tavola con un’idea che rappresenta a tutti gli effetti un ritorno alle ‘sue’ origini e alla cucina del territorio, quella più vera, legata alla memoria del gusto di ognuno di noi. Particolare la scelta del nome per la trattoria, ‘Blupum’: “letteralmente blu-mela – spiegano dal Blupum – un vecchio modo di dire piemontese: color blu mela è un colore che non esiste, ad indicare qualcosa di originale, diverso dal solito e sorprendente”.

Accanto allo Chef Scabin, direttore artistico e regista di questo nuovo progetto, il timone della cucina sarà tenuto da Barbara Scabin e da Giovanni Ghigo, per anni colonne portanti prima della trattoria Al Combal di Almese, poi del Combal.Zero di Rivoli, nel torinese, così come Milena Pozzi, altra protagonista della avventura intrapresa insieme a Giuliano Monte e Alessandra Cignetti, imprenditori e consulenti nei rami della amministrazione aziendale e del marketing.

Blupum ha aperto il 23 aprile per offrire a chi pranzerà e cenerà – fanno sapere dal Blupum – “una scelta di piatti che da nord a sud rappresentano la tradizione italiana, come Il Tonno di coniglio con Salsa brusca astigiana, lo Scamone di vitella piemontese glassata al forno con salsa di acciughe, la Zuppetta di Triglie e vongole con panelle siciliane o il Babà al rhum: grandi classici, riletti e riproposti in chiave contemporanea”.

“Come nelle trattorie di una volta – spiegano i titolari – al Blupum non è prevista una carta da cui scegliere: all’ospite verrà semplicemente servito il menù del giorno, composto dagli chef sulla base della scelta quotidiana. Anche il servizio seguirà un mood d’antan: le pietanze non verranno impiattate ma arriveranno al tavolo in una pentola da cui l’ospite si potrà servire direttamente.

La carta dei vini comprenderà circa un centinaio di etichette italiane e non. Accanto ai vini vivrà una piccola selezione di birre artigianali italiane”.

“Il Blupum rappresenta anche – dice Davide Scabin – uno step in più verso la democratizzazione del lusso dell’alta ristorazione” poiché offrirà la possibilità di gustare grandi piatti italiani a prezzi accessibili e in un ambiente informale, rivolgendosi ad una clientela ‘allargata’: di giovani ma anche di quanti amano la cucina della tradizione fatta di sapori del territorio”.

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