Roma, 26 apr. (LaPresse) – “Nel giorno del 28esimo anniversario dell’incidente di Chernobyl vogliamo esprimere tutta la nostra preoccupazione per la situazione che si sta creando in Ucraina”. Così Angelo Gentili, responsabile Legambiente solidarietà, che aggiunge “tanto più che questo conflitto rischia di rendere ancora più precaria la messa in sicurezza della centrale di Chernobyl e la realizzazione del nuovo sarcofago che dovrebbe ricoprire il reattore esploso il 26 aprile 1986. I lavori per la messa in sicurezza dell’impianto, infatti, vanno molto a rilento, con difficoltà anche dal punto di vista dei finanziamenti e del reperimento delle risorse economiche necessarie”.
“SITUAZIONE IN UCRAINA DRAMMATICA”. “L’attuale drammatica situazione nel Paese – continua – certamente non facilita ma anzi potrebbe rendere più difficili le attività di controllo e di messa in sicurezza dell’area e per questo chiediamo all’Europa di impegnarsi affinché le indispensabili operazioni di gestione della centrale vengano effettuate con efficienza e rapidità”. “Il reattore in pessime condizioni – spiega Gentili – è una vera bomba a orologeria: bisogna agire subito per disinnescarla. E’ necessario, inoltre, aiutare le popolazioni che vivono nell’area colpita dal disastro nucleare che stanno pagando un caro prezzo in termini sociali e sanitari”.
CONTAMINAZIONE DERRATE ALIMENTARI. Si tratta di 5 milioni di persone, afferma Legambiente, che vivono in zone contaminate tra Russia, Bielorussia e Ucraina, dove i livelli di contaminazione continuano a essere elevati soprattutto nelle derrate alimentari, che costituiscono ancora oggi la dieta delle popolazioni vittime del disastro e che continuano a determinare un aumento delle patologie legate alla radioattività: tumori e leucemie in modo particolare, soprattutto nei bambini che sono i soggetti più vulnerabili.
“IMPOSSIBILITA’ DI GESTIONE DEL NUCLEARE”. “L’incidente di Chernobyl come quello più recente di Fukushima – aggiunge il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – mostrano in modo chiaro non solo l’assurdità della scelta nucleare ma soprattutto dimostrano l’impossibilità di una reale gestione e controllo delle conseguenze di tali incidenti. Abbiamo il dovere di occuparci delle popolazioni colpite dal disastro facendo molta attenzione anche a ciò che sta avvenendo oggi in Ucraina, dove il controllo delle fonti energetiche rappresenta ancora la miccia di un nuovo e terribile conflitto civile”.
L’impegno di Legambiente per aiutare i bambini di Chernobyl, spiega l’associazione, continua con l’ospitalità nel centro Speranza, in una zona non contaminata della Bielorussia, dove i piccoli ospiti – 100 solo nel 2014, provenienti dalle aree più radioattive della Bielorussia – vengono sottoposti a controllo sanitario. Legambiente ha inoltre attivato la gestione di serre controllate per la produzione di alimenti non contaminati destinati alle scuole bielorusse.
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