Città del Vaticano, 17 apr. (LaPresse) – “Anche nei momenti di tristezza, in cui tutto sembra oscurarsi e la vertigine dell’isolamento ci seduce, quei momenti apatici e noiosi che a volte ci colgono nella vita sacerdotale (e attraverso i quali anch’io sono passato), persino in questi momenti il popolo di Dio è capace di custodire la gioia, è capace di proteggerti, di abbracciarti, di aiutarti ad aprire il cuore e ritrovare una gioia rinnovata”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’omelia pronunciata nella Messa del Crisma presso la Basilica Vaticana, durante la quale i sacerdoti rinnovano le promesse fatte al momento della Sacra ordinazione; quindi vengono benedetti l’olio degli infermi, l’olio dei catecumeni e il crisma.
“Il sacerdote – ha spiegato il pontefice – è una persona molto piccola: l’incommensurabile grandezza del dono che ci è dato per il ministero ci relega tra i più piccoli degli uomini. Il sacerdote è il più povero degli uomini se Gesù non lo arricchisce con la sua povertà, è il più inutile servo se Gesù non lo chiama amico, il più stolto degli uomini se Gesù non lo istruisce pazientemente come Pietro, il più indifeso dei cristiani se il Buon Pastore non lo fortifica in mezzo al gregge. Nessuno è più piccolo di un sacerdote lasciato alle sue sole forze”.
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