Savona, 11 apr. (LaPresse) – Pugni, calci, schiaffi, umiliazioni. Questo il trattamento cui sono stati sottoposti i ricoverati di una casa di cura per persone con problemi neuropsichiatrici a Vado Ligure (Savona). Immagini giudicate “agghiaccianti” dagli stessi finanzieri. Le registrazioni riportano anche le urla di dolore dei ricoverati. Il reparto degli orrori era denominato ‘3D’. Alla fine degli accertamenti, il gip Fiorenza Giorgi, accogliendo l’istanza del pubblico ministero, ha ordinato l’arresto di dodici operatori di cui nove con responsabilità più gravi in carcere e tre ai domiciliari. Solo quattro operatori su sedici sono risultati del tutto estranei agli episodi accaduti.
L’indagine è scaturita dalle telefonate dei familiari delle vittime. Parlando di un operatore, alcuni pazienti raccontavano ai familiari: “Con lui non ci voglio stare, quello mi massacra”. Sotto la direzione del sostituto procuratore, Giovanni Battista Ferro, il gruppo della guardia di finanza di Savona ha avviato accertamenti tecnici che hanno fissato, in circa cinquanta giorni di riprese, più di cento episodi di maltrattamenti.
“Le aziende sanitarie – sottolinea la guardia di finanza – pagano cifre ingenti per garantire l’assistenza umana e dignitosa di persone con disturbi che spaziano dall’autismo al grave disagio psichiatrico”.
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