Roma, 5 apr. (LaPresse) – Il rapimento in Camerun dei due sacerdoti vicentini, don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri, riporta in primo piano il rapimento di un altro religioso italiano, padre Paolo dall’Oglio. Nel luglio del 2013 dall’Oglio è stato rapito da un gruppo di estremisti islamici vicino ad al-Qaida. “Siamo al corrente della notizia di padre Paolo dall’Oglio forse rapito in Siria, ma stiamo verificando, per cui non possiamo ancora dire nulla. L’Unità di crisi è stata attivata”, aveva fanno sapere la Farnesina il 29 luglio. Poi il 31 luglio il ministro degli Affari esteri, Emma Bonino in audizione davanti alle commissioni riunite Affari esteri di Camera e Senato aveva fatto sapere di non avere “ancora conferme sulle sorti” del gesuita.

“Non c’è nessuna novità sul gruppo che l’ha rapito e ci sono molte voci che si accavallano, vanno verificate e a volte risulta che erano solo fumo o depistaggi. Brancoliamo nel buio”, aveva ammesso sempr la Bonino il 9 agosto. Il 12 dello stesso mese, poi, la diffusione della notizia dell’uccisione del religioso, notizia su cui non è mai arrivata nessuna conferma nè smentita, nè dalla Farnesina, nè dal Vaticano. Nel frattempo gli attivisti siriani continuano a confermare che Dall’Oglio è stato ucciso da Al-Quaeda.

Infine, il 7 novembre 2013, la Bonino torna sulla questione, riaccendendo un filo di speranza: “Non abbiamo prova che sia stato ucciso”, avevo detto parlando nel corso di un videoforum a RepubblicaTv. “I fili che abbiamo sono molto fragili. La situazione in quella zona si è inviperita e spesso le informazioni che arrivano sono depistaggi e necessitano di una controverifica”.

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