Roma, 18 mar. (LaPresse) – Sulla condanna Mediaset a Silvio Berlusconi la parola torna alla Corte di Cassazione. E’ infatti attesa per oggi, molto probabilmente in serata, la sentenza sulla riduzione dell’interdizione dai pubblici uffici del Cavaliere. La terza sezione penale della Suprema Corte dovrà infatti decidere se confermare o meno i due anni di interdizione disposti dalla Corte d’appello di Milano il 19 ottobre scorso. Si tratta della pena accessoria inflitta al leader di Forza Italia in relazione alla condanna a 4 anni (3 coperti da indulto) per frode fiscale, divenuta definitiva il 1° agosto 2013, nell’ambito del processo Mediaset.

Relatore della causa sarà il giudice Renato Grillo, mentre la requisitoria è stata affidata al sostituto pg Aldo Policastro. Il collegio di giudici, presieduto da Claudia Squassoni, esaminerà il ricorso presentato dai legali di Berlusconi, gli avvocati Franco Coppi, Pietro Longo e Niccolò Ghedini, contro la sentenza pronunciata in sede di rinvio dalla Corte d’appello di Milano. Era stata proprio la Cassazione, il 1° agosto scorso, a ordinare un ricalcolo della pena accessoria, inizialmente fissata in 5 anni di interdizione. La Corte aveva ritenuto “errato” il calcolo dei giudici del merito, oltre il ‘tetto’ dei 3 anni previsto dalla legge, e rinviato gli atti a Milano per un appello-bis. I magistrati milanesi, dunque, lo scorso ottobre, avevano stabilito 2 anni di interdizione per il Cavaliere, i cui difensori, però, avevano fin da subito contestato tale decisione annunciando un ulteriore ricorso in Cassazione.

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