Biella, 27 feb. (LaPresse) – Prelevavano denaro dai cosiddetti conti dormienti, cioè quei conti correnti sui quali nessuno svolge operazioni da almeno dieci anni. In genere sono conti che appartengono a persone defunte, che vengono dimenticati dai parenti. Per legge dopo qualche anno i soldi che ancora risultano depositati di fatto vengono confiscati visto che nessuno li rivendica e confluiscono in un fondo appositamente costituito dal ministero dell’Economia per il risarcimento delle vittime di frodi finanziarie.
Un avvocato e un commercialista di origine campana hanno pensato bene di attingere a tutta questa ricchezza abbandonata. Nell’ambito di una indagine denominata ‘Totò truffa’, la guardia di finanza di Biella, ha scoperto prelievi illeciti per un ammontare complessivo di circa due milioni di euro.
I due avevano avevano presentato false denunce di smarrimento per ottenere la duplicazione dei libretti al portatore e persino falsi testamenti, per riscuotere i depositi nominativi intestati a defunti all’insaputa dei legittimi eredi. Attraverso indagini, intercettazioni e pedinamenti i finanzieri sono riusciti a prenderli con le mani nel sacco. Denunciati insieme a sette prestanome, dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato.
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