Roma, 20 feb. (LaPresse)- Una storia giudiziaria lunga e dolorosa. Dopo 40 anni approda in Cassazione la strage di piazza della Loggia, avvenuta avvenuta a Brescia il 28 maggio 1974. Otto morti e più di cento feriti. In particolare, la quinta sezione penale dovrà esaminare il ricorso della procura di Brescia contro il verdetto della Corte d’assise d’appello della stessa città che il 14 aprile 2012 aveva assolto Francesco Delfino, Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi e Maurizio Tramonte. I quattro imputati sono stati assolti anche in primo grado il 16 novembre 2010. Il processo, iniziato dopo le 10 di questa mattina, si sta celebrando nonostante lo sciopero nazionale degli avvocati. Ha preso la parola il relatore De Marchi che sta ripercorrendo la vicenda davanti al presidente della collegio Affredo Maria Lombardi.
Gli ultimi protagonisti della strage di piazza della Loggia si chiamano Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte. Il primo ha 67 anni, vive in Giapppone dove fa l’imprenditore. Si è reso latitante quando era coinvolto nella strage di piazza Fontana. Per questa vicenda è stato assolto in Cassazione dopo una condanna all’argastolo. Per piazza Loggia, invece, è stato assolto sia in primo che in secondo grado. Nel 1966 entra in Ordine Nuovo, movimento politico di estrema destra. Entrato in uno dei filoni dell’inchiesta di piazza Loggia, è stato assolto in primo e secondo grado per ‘insufficienza di prove”. Dal 1974 è in Giappone. Nel 1989 prende il passaporto giapponese col nome di Hagen Roi. Carlo Maria Maggi, anche lui militante di spicco di Ordine Nuovo, nato a Venezia, medico, anche lui assolto. Maggi, secondo l’accusa, avrebbe ideato gli attentati. Delfo Zorzi, avrebbe procurato l’ordigno esploso nel cestino. L’altro protagonista è Maurizio Tramonte, informatore dei servizi segreti: sempre secondo l’accusa avrebbe partecipato alle riunioni preparatorie. Francesco Delfino, ex generale dei carabinieri non avrebbe fatto nulla per evitare la strage. Sia in primo che in secondo grado sono stati assolti insieme a Pino Rauti, fondatore del centro studi di Ordine Nuovo.
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