Milano, 4 feb. (LaPresse) – Il gip Chiara Valori, al termine dell’interrogatorio di garanzia, ha convalidato il fermo per di Rajeshwar Singh, 29 anni, e Gagandeep Kaur, 30 anni, i due fidanzati indiani accusati di aver ucciso la coinquilina, la 29enne iraniana Mahfab Ahadsavoji e di averne gettato il cadavere nelle acque del Lido di Venezia. Il gip ha disposto l’arresto della coppia, cha da ieri si trova nel carcere di San Vittore, per omicidio. E’ durato circa tre ore l’interrogatorio di garanzia di Rajeshwar Singh, che davanti al gip Chiara Valori e al pm Grazia Pradella, il 29enne ha ammesso solamente di aver portato il copro della giovane iraniana fino a Venezia, dove aveva lavorato in passato, e di averlo fatto scivolare in acqua. Il giovane, che ha un diploma nel settore del turismo, fa portiere d’albergo e parla un ottimo italiano, ha raccontato di aver lasciato il grande trolley nero utilizzato per trasportare il cadavere a Venezia. La polizia della città lagunare, però, non è ancora riuscita a trovarlo. La fidanzata Gagandeep Kaur, invece, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. La ragazza, che lavora in un hotel come cameriera, è laureata in Economia e parla un italiano meno corretto rispetto al compagno.

Per il gip Rajeshwar Singh e Kaur Gagandeep “non hanno mostrato alcun segno di respiscenza per quanto accaduto e, anzi, hanno ritenuto di potersi giustificare sostenendo che, di fronte al corpo inerte dell’amica, è parsa loro ovvia la conseguenza che fosse necessario disfarsi del corpo anzichè chiedere l’intervento di sanitari che avrebbero potuto tentare di rianimarla o delle forze di polizia per comprendere l’accaduto. la condotta da loro stessi descritta, in chiara ottica auto difensiva, finisce così per rivelare una particolare freddezza d’animo e una totale indifferenza per i valori della dignità umana”. I due giovani “in poche ore hanno reso almeno tre versioni dei fatti diverse – scrive ancora il gip – hanno tentato di depistare le ricerche della vittima” fornendo informazioni sbagliate agli amici e hanno cercato di dipingerla come “una poco di buono incline all’alcol e ai bagordi” per “allontanare da se ogni sospetto”. Anche il fatto di aver portato il corpo a Venezia, per il gip, è un chiaro tentativo di sviare le indagini. Non solo. Il 29enne portiere d’albergo aveva già acquistato un biglietto aereo per l’India con partenza da Milano il 2 febbraio e la ragazza aveva 5500 euro in contanti nascosti nel materasso: per entrambi, dunque, il pericolo di fuga era elevatissimo.

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