New York (New York, Usa), 31 gen. (LaPresse) – Raffaele Sollecito è stato fermato dalla polizia in un hotel, accompagnato da una ragazza, a Venzone, a una trentina di chilometri dal confine con l’Austria. La polizia gli ha sottratto il passaporto, come disposto ieri nella sentenza e ha reso la sua carta di identità non più valida per l’espatrio. Il sospetto, naturalmente, è che volesse lasciare l’Italia ma a questo proposito lui ovviamente non ha ammesso nulla. “Ho fatto un giro in Austria”, ha raccontato alla squadra mobile. Il giovane, condannato ieri a 25 anni per l’omicidio di Meredith Kercher, ha raccontato di essere andato in Austria ieri con la fidanzata e poi di essere tornato in Italia in serata. Al rientro, stanco, ha spiegato di essersi fermato con lei in hotel a Venzone. La polizia sapeva già – da alcune segnalazioni – che il giovane poteva trovarsi in provincia di Udine, e così lo ha rapidamente rintracciato presso l’hotel. Sollecito è rimasto in questura qualche ora, poi è andato via salendo in auto insieme alla fidanzata e allontanandosi rapidamente.

Intanto Amanda Knox ha rilasciato una intervista alla Abc. “Non tornerò mai volontariamente in Italia”, annuncia. “Combatterò – assicura – fino alla fine. Certamente avrò bisogno di molto aiuto”. La decisione del tribunale italiano, ha sottolineato la 26enne, “non è giusta” e “mi ha colpito come un treno”. “Non mi aspettavo – aggiunge – che sarebbe successo. Prima mi avevano dichiarata innocente”.

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