Città del Vaticano, 19 gen. (LaPresse) – “Vorrei ringraziare chi lavora con i migranti per accoglierli e accompagnarli nei momenti difficili e per difenderli contro i mercanti di carne umana che vogliono schiavizzarli”. Lo ha detto Papa Francesco dopo della preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebra oggi.

Queste persone, ha spiegato il Papa “si fanno migranti con i migranti”. “Pensiamo – ha aggiunto Francesco – ai tanti migranti e ai rifugiati, alle loro sofferense, alla loro vita”, alla mancanza “di un lavoro e dei documento, al tanto dolore. In questo momento possiamo tutti insieme rivolgere una preghiera per i migranti e i rifugiati che vivono situazioni più gravi e più difficili”.

“Non perdete la speranza di un mondo migliore. Vi auguro di vivere in pace nei Paesi che vi accolgono, custodendo i valori delle vostre culture di origine”, ha detto Papa Bergoglio.

Per il pontefice Francesco essere discepoli di Gesù, Agnello di Dio oggi significa “mettere al posto della malizia l’innocenza, al posto della forza l’amore, al posto della superbia l’umiltà, al posto del prestigio il servizio. Essere discepoli dell’Agnello significa non vivere come una ‘cittadella assediata’, ma come una città posta sul monte, aperta, accogliente e solidale. Vuol dire non assumere atteggiamenti di chiusura, ma proporre il Vangelo a tutti, testimoniando con la nostra vita che seguire Gesù ci rende più liberi e più gioiosi”.

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