Roma, 30 nov. (LaPresse) – Nel mese decisivo per lo shopping di Natale dagli scaffali quest’anno sparisce per furti merce per un valore che supera abbondantemente i 600 milioni di euro, che è più del doppio di quanto viene rubato in media durante l’anno, anche per effetto della crisi. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che secondo il Barometro dei Furti nel Retail in Italia, i fenomeni di taccheggio, frodi da parte di dipendenti o fornitori, attività della criminalità organizzata nel retail ed errori amministrativi, hanno rappresentato una percentuale pari all’1,3% delle vendite al dettaglio, per un valore totale annuale stimabile in oltre 3 miliardi.
I furti nei negozi toccano però il massimo dell’anno nel mese dello shopping che precede il Natale a causa – sottolinea la Coldiretti – dell’affollamento che rende più facile sfuggire ai controlli e della voglia garantirsi comunque i regali per le festività. Se il Black Friday dedicato agli acquisti negli Usa ha costretto la polizia ad intervenire per sedare risse, arresti e incidenti, in Italia è già scattato l’allarme rosso per il taccheggio.
Nella lista dei prodotti che scompaiono piu’ facilmente dagli scaffali ci sono quelli più facili da nascondere in borse, borsette o nelle tasche, come alcolici e alimentari, ma anche abbigliamento femminile e accessori moda, giocattoli, profumi e confezioni regalo di prodotti di salute e bellezza, dispositivi elettronici come smartphone e tablet, confezioni regalo di dvd e consolle, articoli e per ferramenta/fai-da-te, orologi, gioielli, cioccolata e dolciumi. “Tra i prodotti alimentari svettano – precisa la Coldiretti – i vini pregiati, gli spumanti e gli altri alcolici, ma anche formaggi come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, i salumi, i diversi tipi di patè confezionati e le specialità regionali più tipiche”.
“Non sempre – precisa la Coldiretti – si tratta di furti dettati dal bisogno, come dimostra l’attenzione ai vestiti di marca o agli accessori di moda. Il 16 per cento degli italiani conosce personalmente qualcuno che per indigenza è stato costretto a rubare nel 2013 e tra questi ben due su tre (66 per cento) hanno sottratto prodotti alimentari e il 22 per cento oggetti per i propri figli”, secondo una analisi Coldiretti-Ixe’. “In realtà ad essere responsabili dei furti – sottolinea l’associazione – sono per il 42 per cento i clienti, ma per il 30 per cento i dipendenti, per il 21 per cento errori amministrativi e l’8 per cento i fornitori. Se da un lato si tratta della conferma del fatto che non si vuole rinunciare ai simboli del Natale anche nei momenti di difficoltà economica, dall’altro – sostiene la Coldiretti – si tratta di una situazione particolarmente pesante per le imprese che hanno già problemi a chiudere i bilanci per effetto della crisi che ha contratto i consumi”.
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