Torino, 28 ott. (LaPresse) – Centinaia di torinesi hanno partecipato al funerale di Alberto Musy, il consigliere comunale dell’Udc morto dopo 19 mesi di coma in seguito alla sparatoria subita il 21 marzo 2012. A celebrare la funzione è stato l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia nella chiesa della Consolata, nel cuore di Torino. La moglie del consigliere dell’Udc, Angelica Corporandi d’Auvare, tenendo in braccio Eleonora, tre anni, la più piccola delle quattro figlie, al termine della cerimonia ha stretto la mano e ha salutato amici, familiari, avvocati, politici, semplici cittadini venuti a portare l’ultimo saluto a Musy, poi sepolto nel piccolo cimitero di Costigliole d’Asti.

NOSIGLIA: SPERO IN SUSSULTO DIGNITA’ IN OMICIDA. Durante l’omelia, monsignor Nosiglia ha invitato i presenti a pregare “perché il Signore susciti in chi ha compiuto questo efferato delitto o chi non ha il coraggio di parlare di quanto è a conoscenza sul fatto, un sussulto di dignità e di rimorso di coscienza che sfoci nell’assunzione delle proprie responsabilità, riconosciute di fronte alla giustizia umana, condizione necessaria per ottenere la misericordia di Dio e vincere così il male con il bene”. “Ma preghiamo anche – ha aggiunto l’arcivescovo – per la nostra città ferita affinché la perdita di Alberto susciti, in ogni suo cittadino e in chi ha più responsabilità della cosa pubblica, un forte impegno di ripresa morale fondata su quei valori cristiani e civili che tanti suoi illustri concittadini, santi e uomini e donne di buona volontà, le hanno lasciato in eredità”.

LA CAMERA ARDENTE IN COMUNE. La camera ardente era stata riaperta questa mattina alle 8.45 al Comune di Torino, che ha proclamato per oggi lutto cittadino. Tra i primi ad arrivare il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, che ha salutato i familiari di Musy. Con lui il sindaco Piero Fassino, che è rimasto in piedi davanti alla bara in silenzio per alcuni minuti come prevede il cerimoniale del picchetto d’onore. “Eri un uomo impegnato per il bene comune, grazie Alberto”. È iniziata con le parole del presidente Sel del Consiglio comunale Carlo Maria Ferraris, in Sala rossa, la commemorazione funebre per Alberto Musy. “Eri un liberale ma non avevi paura della radicalità e facevi della differenza un valore” ha detto Michele Curto di Sel. “Sarebbe stato un grande sindaco”, ha commentato Dario Troiano, in campagna elettorale con Musy nella primavera del 2011.

CASINI COMMOSSO: UN GRANDE ESEMPIO PER TUTTI. “Un grande esempio per tutti”. E’ stato questo il commento di Casini uscendo dalla chiesa della Consolata di Torino, dopo il funerale di Alberto Musy. “Alberto – ha aggiunto – ci ha insegnato tante cose, molte alla sua città ma moltissime alla sua famiglia. Torino gli deve tanto, tutti gli dobbiamo moltissimo. Ma dobbiamo qualcosa anche alla moglie, alle figlie, alla sorella che hanno vissuto questi momenti con un affetto e una compostezza incredibile”. “Alberto – ha ricordato Casini – era allegro e gioioso, con quel pizzico di incoscienza che serve per fare il politico quando arrivi alla società civile”.

FASSINO: LA MIGLIORE ESPRESSIONE LIBERALE DELLA CITTA’. Ricordando Alberto Musy, il sindaco di Torino, Piero Fassino, lo ha definito come “a migliore espressione liberale della città e una delle sue radici identitarie”. “La sua vicenda tragica e assurda – ha detto il primo cittadino – ci ha riportato per un momento in un tempo oscuro, in cui Torino ha vissuto momenti tragici, che sono stati superati solo grazie alla coscienza civile. Anche oggi non dobbiamo rassegnarci e batterci affinché nessuna forma di sopruso mini la vita della nostra comunità”.

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