Lampedusa, 6 ott. (LaPresse) – Sono riprese questa mattina le ricerche dei corpi dei migranti inghiottiti dal mare al largo di Lampedusa e subito il bilancio dei cadaveri ha ripreso a crescere. Nelle scorse 24 ore i sommozzatori non si erano potuti immergere per le pessime condizioni del mare, ma verso le 10, dopo una riunione operativa per stabilire i tempi e nonostante il forte temporale della notte, sono iniziate le immersioni per ritrovare i dispersi, incastrati sotto il barcone affondato a 40 metri di profondità. I primi 16 corpi sono riaffiorati verso le 13 e sono stati trasferiti al molo Favarolo dove ad attenderli c’era anche il ministro dell’Integrazione, Cécile Kyenge. Il numero ufficiale delle vittime è quindi passato a 127, mentre i dispersi 235. Un bilancio che si è aggravato dopo meno di due ore, con altri 16 corpi ritrovati: un totale di 143. Ma prima del tramonto ne sono stati trovati molti altri, portando il bilancio totale a 194 corpi recuperati e 169 circa ancora dispersi. “L’aspetto fondamentale è il grande rispetto, il pudore nell’abbracciare le salme, nel cercare di non deturpare questi corpi da parte dei sommozzatori. C’è una grande commozione”, ha detto Filippo Marini, comandante della guardia costiera dopo il recupero.
LA VISITA DELLA MINISTRA KYENGE Questa mattina il ministro dell’Integrazione, Cécile Kyenge, è arrivata a Lampedusa per visitare il centro di permanenza temporanea dell’isola e portare il suo supporto ai superstiti. “Il nostro lavoro ci deve dare la forza di salvare la vita ad ogni persona, perché ogni vita che perdiamo significa perdere un contributo enorme. Servono risposte certe per le persone che fuggono e hanno bisogno di una protezione e arrivano qui e chiedono aiuto. Noi dobbiamo essere in grado di farlo”, ha detto entrando al cpt. Dopo la visita un gruppo di profughi ha fermato il ministro mentre stava per uscire dal centro. Kyenge si è fermata a parlare per alcuni minuti con i migranti. “Le hanno chiesto del fotosegnalamento e di Dublino 2”, ha spiegato il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, che ha partecipato con il ministro alla visita al cpt. La ministra stava per andare in municipio quando sono arrivate al molo Favarolo le prime sedici salme recuperate e si è fermata ad accoglierle.
KYENGE: RIVEDERE REATO CLANDESTINITA’ La vicenda dei superstiti del naufragio di giovedì “che hanno ricevuto un avviso di garanzia per il reato di clandestinità deve farci riflettere”. Lo ha detto il ministro Cécile Kyenge in conferenza stampa a Lampedusa. “Ora metteremo sul tavolo di lavoro – ha aggiunto la ministra – strumenti per rivedere le norme sull’immigrazione e il reato di clandestinità”.
Per la ministra Kyenge va rivista la norma che porta ad essere indagato “chi fugge dalla guerra”.
MERCOLEDI’ BARROSO A LAMPEDUSA Mercoledì sull’isola arriverà il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. Lo ha annunciato il premier Enrico Letta. “Il problema – ha detto il presidente del Consiglio a ‘L’intervista’ con Maria Latella su Sky – nasce dal fatto che sono saltate le entità statuali sull’altra sponda del Mediterraneo. Oggi il nostro problema è la Libia: abbiamo intenzione di andare lì direttamente. E’ cambiato tutto negli ultimi anni: la maggior parte degli immigrati non viene da noi per problemi economici. Oggi vengono da Stati in guerra: l’Europa è fondamentale. Dobbiamo aiutare i comuni e cambiare i centri di assistenza – ha detto ancora Letta – Nei prossimi giorni il Consiglio dei ministri avrà come oggetto il problema dei bambini (immigrati, ndr.) non accompagnati”.
PAPA: LASCIAMO PIANGERE IL NOSTRO CUORE “Lasciamo piangere il nostro cuore, preghiamo in silenzio per questi nostri fratelli: donne, uomini, bambini”. Lo ha detto papa Francesco durante la recita dell’Angelus, riferendosi alle vittime di Lampedusa. Il Papa, commosso, è poi stato in silenzio e con lui anche tutti i fedeli che si sono riuniti in piazza San Pietro.
LE CONDIZIONI AL CPT Dopo i 97 trasferimenti di ieri, sono 954 i migranti ospitati all’interno del centro di permanenza temporanea di Lampedusa. Come riferisce Save the Children, che opera al cpt con il progetto Praesidium, si tratta di 114 donne, 612 uomini e 228 minori. I posti letto sono circa 250, quindi la maggior parte dei migranti dorme all’aperto, sotto tettoie di fortuna e sopra materassi di gommapiuma. Nonostante il forte temporale che si è abbattuto nella notte sull’isola e che ha costretto i profughi a cercare ripari improvvisati, nessuno oggi lascerà il cpt. Il ministro Kyenge ha definito “vergognose” le condizioni del centro. “Loro non si lamentano ma noi abbiamo capito”, ha detto il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, raccontando come i profughi vivono l’emergenza sovraffollamento. “Dobbiamo fare trasferimenti urgenti – ha aggiunto il sindaco – ma al centro hanno fatto di tutto, hanno allestito anche pulmini per dare loro riparo”. Ieri il primo cittadino dell’isola aveva lanciato un forte appello per trasferire al più presto le persone in altri posti: “Non vorrei dovermi vergognare – aveva detto – perché non possiamo accogliere in modo dignitoso le persone che salviamo mettendo a rischio la stessa vita di chi va a salvarli”.

