Roma, 1 ott. (LaPresse) – Una maxi confisca da 150 milioni di euro è stata disposta dalla corte d’appello di Roma nei confronti di due imprenditori, Gabriele Vincenzo e Luigi Terenzio, in stretti rapporti con il clan dei Casalesi e la banda della Magliana. I Terenzio, nel corso degli anni, hanno movimentato una liquidità pari a 76 milioni di euro a fronte di minimi redditi.

La confisca ha riguardato – tra Roma, Cassino e Frosinone – 41 unità immobiliari, un albergo, 22 terreni, 10 società, 2 imbarcazioni, 35 autovetture 48 conti correnti. Tra i beni confiscati anche un complesso momunentale di origine medievale soprastante una collina nel comune di Amaseno, trasformato in struttura ricettiva comprensiva di ristorante, 12 bungalow, piscina e maneggio.

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