Città del Vaticano, 29 lug. (LaPresse) – Italia e Vaticano insieme per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. È stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’Autorità di informazione finanziaria della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano (Aif) e l’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (Uif) che impegna le due Autorità a scambiare ampie e complete informazioni per lo svolgimento dei rispettivi compiti di analisi finanziaria di operazioni sospette. Ciascuna Autorità, pertanto, fornirà le notizie disponibili o acquisibili attraverso l’esercizio dei propri poteri. Una nota della Banca d’Italia precisa che il Protocollo, firmato il 26 luglio, è stato redatto in conformità dei princìpi internazionali che disciplinano la collaborazione tra Financial intelligence units (Fiu) e, in particolare, degli standard elaborati dal Gruppo d’azione finanziaria internazionale (Gafi) e dal Gruppo Egmont.
La sottoscrizione del Protocollo costituisce un requisito necessario, in base alla legislazione antiriciclaggio dello Stato della Città del Vaticano, per consentire all’Aif di prestare la necessaria collaborazione. La normativa vaticana che, in linea con gli standard internazionali, ha sancito l’indipendenza della Aif nella sottoscrizione di protocolli d’intesa ha favorito l’ammissione dell’Aif nel Gruppo Egmont e ha posto le basi per la sottoscrizione del protocollo con l’Uif. Le Autorità si terranno reciprocamente informate circa le modifiche dei rispettivi sistemi normativi, dell’assetto istituzionale o organizzativo, del contesto operativo e di ogni altra circostanza suscettibile di riflettersi sul concreto svolgimento della collaborazione e sulla corretta applicazione del protocollo.
La materia si inquadra nel contesto delle raccomandazioni del Gafi, costituito all’Ocse, e dei princìpi Egmont, l’organismo che raggruppa oltre 130 Fiu tra cui quella italiana e, ora, quella vaticana. I princìpi elaborati nelle sedi internazionali sanciscono, tra l’altro, l’obbligo delle Fiu di prestare la più ampia collaborazione possibile, secondo criteri di reciprocità. Considerata la dimensione anche transnazionale del riciclaggio, tali condizioni sono essenziali ai fini dell’individuazione e dell’approfondimento di fenomeni criminali che coinvolgono diverse giurisdizioni.
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