Roma, 15 lug. (LaPresse) – Tre persone sono state arrestate, un’altra è finita ai domiciliari e una quinta ha ricevuto la notifica dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, stamane dai carabinieri a Roma. L’accusa per tutti è quella di aver favorito la fuga di Matteo Vernile, il giovane che il 28 maggio scorso, ad Anzio, uccise a colpi di pistola il 23enne Daniele Righini e ferì gravemente un suo amico di 22 anni che era in macchina con lui.

All’origine del delitto, secondo la ricostruzione dei carabinieri, fu una parola di troppo rivolta dalle vittime alla sua nuova fidanzata. Secondo i militari, i cinque, tra cui c’è anche proprio la ragazza, con ruoli diversi hanno coperto la fuga e la clandestinità di Vernile attivando una catena logistica che gli ha consentito, subito dopo il delitto, di raggiungere Magione, la cittadina in provincia di Perugia dove, il 12 giugno scorso, è stato individuato e arrestato.

L’operazione dei carabinieri, tuttora in corso, si sta attuando con l’ausilio di personale del nucleo cinofili di Roma S. Maria di Galeria, presente con cani addestrati al rintraccio di droga e di armi, nonché con il supporto di un elicottero del reparto elicotteri carabinieri di Pratica di Mare.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata