Milano, 29 giu. (LaPresse) – Farsi sentire, anche da chi non comprende e non riconosce la loro lingua. È lo scopo dei non udenti francesi e italiani, che hanno marciato per 950 chilometri dal 18 maggio al 28 giugno per chiedere il riconoscimento ufficiale della lingua dei segni. Si chiama “Il secolo sordo in marcia”: da Parigi a Milano, con tappa a Lione, Torino, Vercelli e Novara.
Al loro arrivo a Milano, ieri, era presente anche il sindaco Giuliano Pisapia: “Insieme – ha detto – dobbiamo fare un passo avanti e dare il giusto spazio ai segni”. L’idea nasce da Oss2007, l’associazione francese per la difesa e promozione della lingua dei segni e della cultura dei sordi, che in Italia ha trovato nell’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (Ens) di Milano un partner per l’iniziativa. Francia e Italia, infatti, sono accomunate dall’assenza della lingua dei segni nel programma scolastico, ancora oggi.
A Milano nel 1880 c’è stato il primo congresso che ha bandito la lingua dei segni dalle scuole. E da allora nulla è cambiato, ribadiscono gli organizzatori: “Il congresso di Milano del 1880 ha creato delle pratiche educative disumane, privando i bambini dell’uso della loro lingua”, ha detto il 18 maggio ai media francesi Patrick Belissen, presidente di Oss2007. All’Ens spetta il compito di accogliere i sette marciatori non udenti e i due accompagnatori a Milano. Il tragitto cittadino della marcia, è passato per via Torino, il luogo dove nel 1880 si è svolto il Congresso di Milano.
In rete, i partecipanti alla marcia seguono un diario quotidiano. Il gruppo transalpino già cinque anni fa aveva organizzato uno sciopero della fame per ottenere il riconoscimento della lingua dei segni. Ma nulla è cambiato finora. Tutte le informazioni su www.oss2007.org.
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