Roma, 8 giu. (LaPresse) – Dalla Sicilia a Vienna. Farà parlare a lungo il menù studiato e utilizzato dalla panineria Don Peppino, nella capitale austriaca, che ha scelto di dare ai suoi prodotti nomi e descrizioni con riferimenti espliciti alla mafia. Una vicenda su cui ha portato l’attenzione Radio 100 Passi di Palermo, lanciando una petizione affinché il ministro degli Esteri Emma Bonino intervenisse. Intervento che non è tardato ad arrivare nel pomeriggio.
Secondo quanto denunciato dalla radio, tra i nomi scelti dal locale per i panini ci sono Don Greco, Don Buscetta, Don Corleone, Don Mori, Don Falcone e Don Peppino. Quest’ultimo un chiaro riferimento a Peppino Impastato di cui nel menù si legge: ‘Siciliano dalla bocca larga fu cotto in una bomba come un pollo nel barbecue’. Assurdo quanto quello dedicato a Giovanni Falcone, in cui si recita: ‘Sarà grigliato come un salsicciotto’.
“Su istruzioni del ministro degli Esteri Bonino – ha fatto sapere in serata la Farnesina – l’incaricato d’affari dell’Ambasciata d’Italia a Vienna, Sergio Pagano, è intervenuto per sensibilizzare le autorità locali, e in particolare il Comune di Vienna e il ministero dell’Economia, sul caso del pub viennese”. La vicenda, spiega il ministero degli Esteri, “ha suscitato reazioni fortemente negative sia da parte della collettività italiana a Vienna che dell’opinione pubblica in Italia”. In questo senso è stato sottolineato alle autorità austriache come “l’utilizzo dei nomi di persone distintesi nella lotta contro la mafia, effettuato in maniera distorta e a fini meramente commerciali, è non solo di cattivo gusto, ma anche altamente offensivo della memoria di quelle stesse persone che hanno pagato il prezzo più alto, e irriguardoso nei confronti di chi opera quotidianamente con il proprio lavoro per sconfiggere il fenomeno mafioso, ed è pertanto da considerarsi inaccettabile”.
Ancora più dura era stata la denuncia della radio siciliana. “Il menù – recita la petizione – oltre a essere offensivo nei confronti di Falcone e Impastato fa un lavoro più sottile accomunando boss mafiosi e collusi con le vittime della mafia”. E poi l’allarme. “Temiano – prosegue la Radio – che non si tratti di un episodio occasionale, di luoghi comuni sull’Italia o di un episodio di xenofobia. Il logo del locale che richiama il manifesto del film ‘Il padrino’ lo abbiamo già visto anche in Germania, in alcuni locali spesso gestiti da italiani”. E intanto sul web, principalmente sulla pagina Facebook della paninoteca, si è scatenata la rabbia degli utenti.
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