Bari, 16 mag. (LaPresse) – Dalle prime luci dell’alba, gli agenti della Direzione investigativa antimafia di Bari e di Lecce hanno eseguito 11 arresti procedendo anche al sequestro di beni mobili e immobili e disponibilità finanziaria. L’indagine, denominata Adria e che ha fatto luce su una serie di investimenti e di impieghi di denaro derivante da attività illecite da parte di un esponente di spicco del clan Capriati di Bari, è stata avviata sin dal maggio 2010 sotto la direzione della procura distrettuale di Bari. In totale sono stati sequestrati beni per oltre 2 milioni e mezzo di euro. I soggetti appartenenti alle locale criminalità organizzata pugliese, alcuni di essi legati al boss di Bari vecchia Antonio Cipriati, sono ritenuti responsabili del reato di riciclaggio, di impiego di capitali illeciti in attività economiche e di intestazione fittizia di beni.
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