Torino, 30 apr. (LaPresse) – E’ comparsa in aula come teste al processo sugli scandali della sanità piemontese l’ex governatore Mercedes Bresso, attualmente consigliere regionale del Pd. Interrogata dal pm Paolo Toso, Bresso ha riferito come nacque, durante la sua legislatura, nel 2007, Scr, ex Ares, l’ente regionale che gestisce le gare e gli appalti. Piero Gambarino, imputato al processo, ex braccio destro dell’ex assessore alla Sanità della giunta Cota, Caterina Ferrero, arrestata nell’estate 2011, anche lei imputata, era socio di minoranza di Scr. E’ interesse dell’accusa fare luce su quali ruoli e poteri avesse Gambarino nell’ente e in che modo li avessi usati. L’imputato infatti non era solo un politico ma un imprenditore titolare di varie società.

Bresso ha spiegato che non voleva Gambarino nel consiglio, proprio perché essendo un imprenditore “nella nomina ci sarebbe stato un conflitto di interessi”, ma che il suo nome le sarebbe stato “imposto” dai vertici del Pdl. “Angelo Burzi (l’allora capogruppo) – ha dichiarato Bresso in aula – mi disse che era una decisione loro. Ne parlai in giunta, dissi che era una nomina poco opportuna ma che l’opposizione non era aperta”. “Il mio collaboratore che si occupava di gare – ha aggiunto – Pasquale Centin, che viveva a Chivasso, mi disse che lui era una persona chiacchierata. Ex post seppi che era molto vicino a Caterina Ferrero, ma in quel momento non avevo notizie”.

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