Roma, 28 apr. (LaPresse) – Luigi Preiti “ha confessato tutto. Ha ammesso di aver sparato: la sua intenzione era quella di sparare ai politici”. Lo ha detto il procuratore aggiunto della Repubblica Pierfilippo Laviani uscendo dall’ospedale San Giovanni. L’attentatore “aveva dei problemi – ha aggiunto Laviani – si era separato dalla moglie e aveva perso il lavoro”.

“Disperato” ma senza “un odio particolare”, solo con l’intenzione di compiere un gesto forte in una giornata importante, lo descrivono fonti investigative. All’ospedale San Giovanni, dove è ricoverato dopo alcune contusioni in seguito al fermo in flagranza, è stato sentito anche dal pm di turno Antonella Nespola. Un uomo lucido, fermo, ma anche disperato. Quanto all’arma usata per sparare, per il pm ha confermato che si tratta di pistola “di provenienza illecita”. L’uomo infatti non ha il porto d’armi. Lo stesso Preiti ha confessato di averla acquistata al mercato nero di Alessandria quattro anni fa. Le accuse che gli sono state contestate sono tentato omicidio e detenzione abusiva di arma da fuoco.

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