Bari, 13 feb. (LaPresse) – Raffaele Fitto, ex presidente della regione Puglia ed ex ministro del governo Berlusconi, capolista alla Camera del Pdl in Puglia per le prossime elezioni politiche, è stato condannato a quattro anni di carcere per i reati di corruzione, abuso d’ufficio e finanziamento illecito dei partiti. La sentenza è stata emessa nella notte, poco prima dell’1,00, dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Bari (presidente Luigi Forleo, giudici a latere Clara Goffredo e Marco Galesi) dopo una camera di consiglio durata 28 ore e che i magistrati avevano trascorso in un albergo cittadino. Una condanna a 3 anni e sei mesi è stata inflitta invece all’imprenditore romano Giampaolo Angelucci. L’accusa nei confronti di Fitto riguardava una presunta tangente da 500mila euro che l’allora presidente pugliese, in vista della campagna elettorale per le regionali del 2005, avrebbe ricevuto da Angelucci. In cambio, il politico avrebbe fatto assegnare al gruppo Tosinvest l’appalto da 198 milioni di euro per la gestione delle residenze sanitarie assistite.

La contestazione dell’abuso d’ufficio, riconosciuto dai giudici baresi, riguarda lo stanziamento dei fondi per gli oratori destinati inizialmente all’impiantistica sportiva. Fitto è stato assolto, al contrario, dal reato di peculato e da un’altra contestazione di abuso d’ufficio. Per lui il tribunale ha anche deciso l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e un anno di inibizione a trattare con la pubblica amministrazione. Per quanto riguarda Angelucci, la sua condanna è legata ai reati di corruzione e illecito finanziamento.

Altre tredici condanne sono state inflitte ad imputati minori. Sono state disposte anche confische di beni: per le società di Angelucci oltre 6 miloni e 600 mila euro, mentre per Fitto l’ammontare è di 500 mila euro. Sia per Fitto che per Angelucci è stato stabilito anche il risarcimento dei danni nei confronti della regione Puglia, costituitasi in giudizio, ma il relativo importo dovrà essere definito in un altro giudizio. Condanne a pene pecuniarie anche per le società coinvolte, per gli illeciti amministrativi: tra le altre, Tosinvest, Consorzio San Raffaele, la Fondazione omonima, le società vicine alla Compagnia delle Opere “La Fiorita” e la Cascina”, e “Duemila”. A quest’ultima sono stati confiscati beni per 800mila euro. Fitto, che ha assistito alla lettura del dispositivo della sentenza visibilmente contrariato e scuotendo più volte la testa, non ha voluto commentare la decisione dei giudici e potrebbe farlo invece oggi in una conferenza stampa cui dovrebbe partecipare assieme al suo legale, il parlamentare del Pdl Francesco Paolo Sisto. Per l’ex ministro, la procura barese aveva chiesto una condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione. La sentenza arriva a poche ore dalla visita elettorale a Bari di Silvio Berlusconi

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