Brindisi, 24 gen. (LaPresse) – Non ci sarà alcuna perizia psichiatrica, almeno per ora, su Giovanni Vantaggiato, il reo confesso dell’attentato alla scuola ‘Morvillo-Falcone’ di Brindisi in cui morì Melissa Bassi e vennero ferite nove persone, tra cui tre ragazze in modo grave. La Corte d’Assise di Brindisi, presieduta da Domenico Cucchiara, ha rigettato la richiesta di sottoporre ad una perizia psichiatrica il commerciante di carburanti di Copertino. L’istanza era stata presentata dal difensore Franco Orlando nella prima udienza del processo, giovedì scorso, e la Corte si era riservata di decidere. Secondo la difesa di Vantaggiato, l’imputato non sarebbe in grado di stare in dibattimento nella pienezza delle facoltà mentali. Invece sulla richiesta da parte del legale di una perizia psichiatrica relativa alla capacità di intendere e di volere dell’imputato al momento del delitto, la Corte si è riservata una decisione rimandandola eventualmente ad una fase successiva alla trascrizione delle intercettazioni. E’ stato ammesso infatti l’inserimento nel fascicolo processuale, su richiesta dei pm e delle parti civili, delle registrazioni e delle intercettazioni ambientali effettuate in carcere, in cui Vantaggiato spiega alla moglie e alle sorelle la propria intenzione di deperire fisicamente per ottenere la scarcerazione.

“Voglio diventare come quelli dei lager, voglio uscir da qui”, aveva detto l’imprenditore ai suoi familiari. E citando anche suoi presunti escamotage durante il servizio militare, Vantaggiato intercettato dice: “Li prenderò tutti in giro, come ho già fatto”. La corte, nell’udienza di oggi, ha preso anche un’altra decisione: ha sospeso i termini della custodia cautelare: l’imputato quindi, resterà detenuto fino alla sentenza di primo grado. Vantaggiato è accusato, in concorso con altri rimasti sconosciuti, di strage aggravata dalla finalità terroristica, detenzione ed esplosione di ordigno micidiale e del tentativo di omicidio a un imprenditore, Cosimo Parato. Vantaggiato ha infatti confessato anche che il 24 febbraio del 2008 ha fatto esplodere, con un telecomando, un ordigno che aveva posto nel cestino della bicicletta di Parato, riducendo quest’ultimo in fin di vita, perchè lo aveva truffato pagandogli gasolio con assegni, per 300mila euro, privi di copertura finanziaria.

Anche oggi, come la settimana scorsa, Giovanni Vantaggiato era nell’aula Metrangolo del tribunale di Brindisi. E anche oggi, come giovedì, erano presenti i genitori di Melissa Bassi, Massimo e Rita e le tre amiche rimaste gravemente ferite: Azzurra, Selena e Sabrina. Il processo è stato aggiornato al 31 gennaio. Dalla prossima udienza saranno ascoltati i testimoni che sono in tutto 69 citati dall’accusa sostenuta dal procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta e dal suo sostituto, Guglielmo Cataldi. Le parti civili ammesse invece, sono 39.

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