Dalla nostra inviata Denise Faticante
Brindisi, 17 gen. (LaPresse) – Claudicante, con testa china e occhi chiusi, come se fosse semi addormentato. Si è presentato così, davanti alla corte d’Assise di Brindisi Giovanni Vantaggiato, reo confesso dell’attentato alla scuola Morvillo-Falcone nel quale morì Melissa Bassi e rimasero ferite nove persone, tra cui tre studentesse in modo grave. L’imprenditore di Copertino è arrivato stamattina intorno alle nove nel palazzo giustizia della città pugliese, dentro un cellulare blu della polizia penitenziaria. Scortato da un cordone di agenti, ha fatto il suo ingresso quando l’aula Metrangolo era già piena. Assente e con in mano i suoi occhiali da vista, non ha risposto alle reiterate domande del giudice che gli chiedeva l’autorizzazione alle telecamere. Solo grazie all’intervento dell’avvocato, la corte ha potuto prendere atto che l’imputato non voleva nè telecamere né foto. Seduti al primo banco i genitori della studentessa di 16 anni morta nell’attentato. Sono rimasti in silenzio, non rispondendo alle numerose domande dei cronisti ma soprattutto non rivolgendo mai lo sguardo verso la gabbia gialla dentro la quale sedeva l’imputato.
“Una finzione”, l’ha definita il procuratore della Dda di Lecce che in aula, insieme al suo sostituto, rappresenta l’accusa. “Il comportamento di Vantaggiato è artefatto – dice Cataldo Motta durante una pausa dei lavori dell’aula – l’imputato è attendibile e, visto che nelle confessioni ha chiaramente mostrato il movente e le modalità del suo folle gesto, mi pare che il vizio di mente salti”. La posizione della procura prende avvio dalla volontà da parte del legale di Vantaggiato, Franco Orlando, di presentare richiesta alla corte per chiarire se l’imputato sia in grado di stare in dibattimento. Determinate invece le tre studentesse rimaste ferite dalla bomba. Poco dopo l’inizio dell’udienza, Selena, Sabrina e Azzurra hanno tentato di avvicinarsi alla gabbia di Vantaggiato “per poter guardare in faccia chi ha fatto tutto questo”. Le studentesse sono state fermate prima.
L’udienza di oggi, come prassi, è servita alla costituzione delle parti civili, l’esame sulle ammissioni delle prove e infine per l’ammissione dei testimoni. Le parti civili ammesse dalla corte presieduta da Domenico Cucchiara sono in tutto 39. La corte ha ammesso la costituzione di parte civile del Comune di Mesagne, cittadina natale della vittima. Ha invece escluso Claudio Strada, uno degli uomini interrogati all’indomani della strage e ritenuto da molti media il killer della scuola. Inoltre la corte ha anche deciso che il processo per il tentato omicidio a Cosimo Parato, vittima del primo attentato confessato da Vantaggiato, rimanga all’interno dello stesso procedimento. Inoltre la corte ha rigettato la richiesta da parte del legale di Parato, Raffaele Missere, di stendere l’aggravante della finalità terroristica al primo episodio. Prima che si aprisse il processo, gli studenti della Morvillo-Falcone che, come per una beffa del destino, si affaccia di fronte al tribunale, hanno urlato dalle finestre: “Vogliamo giustizia”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata