Sanità, ginecologi e ostetrici pronti a sciopero il 12 febbraio

Sanità, ginecologi e ostetrici pronti a sciopero il 12 febbraio

Roma, 16 gen. (LaPresse) – Stop a parti programmati e visite per le gestanti il 12 febbraio, se i politici non daranno risposte al disagio denunciato da ginecologi e ostetrici. Ad annunciarlo è Nicola Surico, presidente della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), una delle associazioni di categoria che hanno dichiarato lo stato di agitazione. “Finora la politica non ci ha ascoltato – dice Surico -. Fra i principali problemi che abbiamo sottoposto, rimasti inascoltati nonostante le numerose audizioni che abbiamo avuto in commissione Sanità del parlamento, spicca il contenzioso medico-legale, che è ormai a livelli insostenibili. E i costi assicurativi sono stati rimbalzati sui medici che devono stipulare le polizze a proprie spese”. “Ma – lamenta Surico – stiamo parlando di costi che si aggirano intorno ai 15-20mila euro l’anno, costi esorbitanti. Praticamente impossibile farvi fronte, a maggior ragione se a doverli sostenere è un giovane collega”. La categoria dei ginecologi – fa sapere la Sigo – annovera in Italia 10mila specialisti.

“Il contenzioso medico-legale – sottolinea Surico – ha visto una crescita esponenziale delle denunce, con studi di avvocati che spingono le donne ad adire le vie legali. In particolare noi ginecologi siamo tra i più esposti alle cause, siamo al terzo posto dopo gli oncologi e gli ortopedici. “Nel proclamare lo stato di agitazione – aggiunge Surico- abbiamo sottolineato la richiesta ai partiti politici di provvedere a soluzioni efficaci contro il fenomeno delle cause di risarcimento nei confronti dei medici”. Pronti allo sciopero del 12 febbraio, se le richieste dei camici bianchi non avranno risposte, l’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi), la Società italiana di ginecologia (Sigo), Associazione ginecologi universitari (Agui), la Federazione sindacale medici dirigenti (Fesmed), Associazione ginecologi territoriali (Agite), la Società italiana di ecografia ostetrica e ginecologica e metodologie biofisiche (Sieog) e l’ Associazione italiana di ostetricia (Aio). I ginecologi con questa iniziativa premono affinché venga affrontato il problema della colpa grave della categoria, ad esempio, prevedendo che le aziende sanitarie assicurino i medici o con altre soluzioni.

© Riproduzione Riservata