Dal nostro inviato Fabio De Ponte

Isola del Giglio, 12 gen. (LaPresse) – “Praticamente stiamo imbarcando acqua”. Sono queste le parole con cui il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, annuncia il naufragio alla capitaneria di porto di Livorno, la sera del 13 dicembre 2012. Sono le 21.42 quando la nave urta uno scoglio che provoca uno squarcio nello scafo. Dopo l’urto, la nave compie una manovra che le permette di adagiarsi sul fondale senza inabissarsi del tutto, ma il naufragio farà contare 32 vittime, due delle quali sono mai state trovate.

L’Isola del Giglio si prepara a ricordare quella notte e il dramma dei morti e dei loro famigliari. Oggi il commissario straordinario per l’emergenza, Franco Gabrielli, ha incontrato la stampa, insieme al sindaco dell’isola, Sergio Ortelli, al presidente dell’Osservatorio, Maria Sargentini, al direttore progetto di Costa Crociere, Franco Porcellacchia, al direttore progetto di Micoperi, Sergio Girotto, e a un responsabile progetto di Titan Salvage, Nick Sloane.

LA COMMEMORAZIONE. Domani, invece, giornata di cerimonie e ricordi. Il primo gesto, alle 8, sarà la posa dello scoglio strappato dalla chiglia della nave nel punto in cui era, alle Scole, con una targa commemorativa. Quindi una corona di fiori sarà deposta a Punta Gabbianara. La messa in suffragio delle vittime sarà invece celebrata dal vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, Guglielmo Borghetti, con il coro dell’isola del Giglio, alle 11 nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano, la stessa dove la notte del 13 gennaio dello scorso anno trovarono rifugio molti dei naufraghi.

Sempre nella stessa chiesa, alle 12.15 si terrà la commemorazione con la consegna di onorificenze ‘alla carità e solidarietà’ e l’attribuzione delle cittadinanze onorarie. Il Comune ha voluto premiare tutti i corpi intervenuti in soccorso dei naufraghi: guardia costiera, guardia di finanza, vigili del fuoco, marina militare, carabinieri, polizia e corpo forestale. Alle 15.30 al molo Rosso sarà posata una lapide in memoria delle vittime del naufragio e, al Rivellino, una targa che ricorda i gesti di solidarietà dei gigliesi. Sempre nel pomeriggio, alle 18 a Giglio Castello, nella chiesa Santi Pietro e Paolo, un concerto dedicato alla solidarietà, mentre alle 21.45, ora della collisione, un minuto di silenzio sarà seguito dal suono delle sirene delle imbarcazioni in porto e dal lancio di lanterne luminose.

LE AUTORITA’. Sull’isola domani ci sarà anche il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. Non ci saranno, invece, né l’altro ministro competente, il titolare dello Sviluppo economico Corrado Passera, né il premier Mario Monti.

COMMEMORAZIONI IN TUTTO IL MONDO. Giornata di commemorazioni anche negli uffici e sulle navi della compagnia. Le bandiere sventoleranno a mezz’asta in tutti gli uffici Costa del mondo e su tutte la flotta. Nei teatri delle navi sarà celebrata una messa in memoria delle vittime; alla fine della funzione religiosa verrà osservato un minuto di silenzio. A Genova inoltre, nella città dove ha sede la compagnia, nella Basilica di S.Maria Assunta di Carignano, anche i dipendenti di terra parteciperanno ad una messa di suffragio.

Nel rispetto delle diverse religioni degli equipaggi, poi, saranno anche effettuate una cerimonia indù a Mumbay e Bali, una musulmana a Jakarta, una buddista a Shanghai e una cattolica a Goa, Jakarta, Manila e Lima.

LA LETTERA DI COSTA. Per ricordare la tragedia, la Costa ha anche inviato una lettera alle famiglie delle vittime, ai passeggeri e ai membri dell’equipaggio, ma anche ai dipendenti, agli ospiti che in passato sono stati a bordo delle sue navi, ai partner commerciali e alle agenzie di viaggio. Ai passeggeri sopravvissuti la compagnia ha chiesto di non prendere parte alle commemorazioni. Una richiesta che ha sollevato qualche polemica. Il problema, spiegano dalla Costa, è che l’imponente numero di persone sarebbe stato impossibile da gestire nei ridotti spazi dell’isola. Nella missiva, pubblicata da Associated Press, Michael Thamm, manager della Costa, scrive: “Siamo sicuri che capirete sia l’impossibilità logistica di trovare una sistemazione per tutti sull’isola, così come il desiderio di privacy espresso dalle famiglie in questa penosa circostanza”.

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