Chiomonte (Torino), 8 dic. (LaPresse) – Un gruppo di circa 500 No Tav, tra cui numerosi giovani, è partito da Giaglione e, attraverso i boschi della Val Clarea, sta marciando verso le reti del cantiere della Torino-Lione a Chiomonte, in Val di Susa. Un secondo gruppo di circa 300 persone sta presidiando a Chiomonte alla centrale elettrica, di fronte all’ingresso del cantiere. La manifestazione di oggi è organizzata nel settimo anniversario della “liberazione di Venaus”. L’otto dicembre 2005 circa 30mila No Tav marciarono verso Venaus, dove pochi giorni prima, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre le forze dell’ordine avevano sgomberato il presidio No Tav, per poter permettere l’avvio dei lavori del cantiere. L’otto dicembre i No Tav ricostruirono il presidio. Nei mesi successivi poi venne cambiato il progetto della Torino-Lione e a Venaus non venne più costruito nulla. Il cantiere fu spostato a Chiomonte. Centinaia di uomini di polizia, carabinieri, finanza ed esercito sta presidiando il cantiere della Tav, dove la scorsa settimana sono iniziati, dopo i sondaggi, i lavori di scavo.

Il gruppo di No Tav che presidia a Chiomonte non è riuscito ad avvicinarsi al cancello di ingresso del cantiere perché ci sono due cordoni di forze dell’ordine e altrettanti sbarramenti che bloccano la strada a pochi metri dalle recinzioni. Sia arrivando da Chiomonte che da Exilles è quindi impossibile arrivare al cancello. I No Tav hanno quindi deciso di confluire verso il corteo di Giaglione, che ormai conta un migliaio di persone.

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