Taranto, 29 nov. (LaPresse) – Sono riprese questa mattina alle 5 le ricerche dell’operaio 29enne dell’Ilva disperso da ieri, dopo che una tromba d’aria si è abbattuta sullo stabilimento di Taranto. L’uomo si trovava sul molo dello stabilimento a bordo di una gru che è caduta in mare ed è stata ritrovata ieri pomeriggio. Dell’operaio, però, nessuna traccia. Le ricerche erano state interrotte nella serata di ieri a causa del mare mosso e della scarsa visibilità. Sul posto i sommozzatori dei vigili del fuoco di Taranto.

La tromba d’aria si è abbattuta ieri mattina su Taranto, intorno alle 10.30, colpendo in particolare la zona dello stabilimento dell’Ilva. Secondo l’Asl di Taranto sono complessivamente 38 i feriti, fra cui nove bambini. Ventidue persone sono rimaste ferite all’Ilva, nove bambini in una scuola di Statte. Altri 3 feriti invece sono stati ricoverati, ma non sono in gravi condizioni, a causa di cadute varie. Si tratta di una donna caduta per colpa del vento sul balcone di casa e di due uomini, tra cui uno colpito dalla pensilina di un benzinaio andato distrutto a Statte. Ci sono poi 4 feriti lievi curati dal 118.

La zona maggiormente colpita dalla tromba d’aria è stata quella dello stabilimento dell’Ilva, dove si sono verificati diversi crolli. Caduto un capannone all’imbarco prodotti e la torre faro, crollato il camino delle batterie uno e tre. Ventidue feriti in tutto: 20 sono stati curati nell’infermeria dell’Ilva, due sono invece stati trasportati in ospedale. Un dipendente è disperso. L’uomo, comunica l’azienda, si trovava alla guida di una gru che è caduta in mare. Sono in corso le ricerche da parte dei sommozzatori. Secondo fonti sindacali, però, i dispersi potrebbero essere in tutto tre. I lavoratori dello stabilimento sono stati raggruppati nei punti di sicurezza e poi sono stati portati alle uscite. Fiamme si sono levate dall’impianto, ma stando a quanto riporta l’azienda sarebbero sfoghi di sicurezza. I camion all’esterno della struttura si sono ribaltati. Anche una macchina dei carabinieri, che sorvegliava l’impianto, è stata schiacciata dai detriti sollevati dal venti, a bordo c’era un agente che sarebbe rimasto lievemente ferito. Decine di pali e strutture in lamiera sono sparse per tutta l’area. Un pullman sulla strada è stato completamente distrutto: il mezzo era vuoto, ferito al volto l’autista dalle schegge dei finestrini. Ferito anche l’autista di un altro pulmino che si è capovolto. Chiusa una corsia della statale 7 che attraversa l’area dell’Ilva.

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ieri sera ha commentato il nubifragio che si è abbattuto su Taranto dicendo: “Sembra che anche la natura si sia accanita e questo è motivo di grande pena”. Poi, a proposito della situazione dello stabilimento dell’Ilva ha detto che “non possiamo mandare al macero 20mila posti di lavoro perché non possiamo permettercelo e non è accettabile: dobbiamo salvare il loro lavoro e la loro salute” e che “bisogna fare in modo che per questo stabilimento, senza chiuderlo, ci sia un recupero delle condizioni ambientali compatibili con la salute”. “Non so tecnicamente cio’ che occorre – ha aggiunto il ministro – e quanto tempo occorre, ma bisogna che questo stabilimento non chiuda”.

Danni ingenti sono stati causati dalla tromba d’aria anche nella zona a nord di Taranto, nel paese di Statte. In una scuola media, la Leonardo Da Vinci, nove bambini sono rimasti feriti e sono stati portati in ospedale, ma nessuno è in gravi condizioni: 5 sono stati ricoverati all’ospedale di Martinafranca, altri 4 al Moscati di Taranto. Lo riferisce l’assessore alla protezione civile della Puglia Fabiano Amati.

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