Verbania, 2 nov. (LaPresse) – La procura di Verbania ha aperto un fascicolo per il reato di avvelenamento delle acque delle miniere d’oro dismesse della Valle Anzasca, quattro ettari in provincia di Verbania, dove sono state trovate concentrazioni altissime di sostanze pericolose come arsenico, mercurio e cianuri. La zona è stata sequestrata dalla forestale. L’operazione, in particolare, ha portato al sequestro dei siti minerari estrattivi collocati delle località Crocette e Pestarena del comune di Macugnaga e in località Campioli nel comune di Ceppo Morelli. I primi accertamenti della Forestale sono scattati in seguito al decesso per avvelenamento di due cavalli che si erano abbeverati nella zona. La procura di Verbania, informata sull’accaduto, ha così dato il via all’inchiesta.
Dai campionamenti del terreno e dalle analisi effettuate è emerso come l’arsenico sia presente nel suolo e nel sottosuolo con concentrazioni che raggiungono anche i 160 grammi per chilogrammo di terreno. Un livello abnorme se si considera che la normativa vigente prevede il limite di 0,02 grammi per chilo nelle zone adibite ad uso civile ed il limite di 0,05 grammi per le aree destinate ad uso industriale. In tutte le zone sottoposte a sequestro, invece, il livello di arsenico riscontrato si è sempre attestato sopra la soglia dello 0,1 grammi per chilogrammo, pertanto lontanissimo dal valore legale. La situazione, spiegano dalla forestale, potrebbe provocare gravi rischi per l’incolumità pubblica in quanto alcune delle zone sottoposte a sequestro vengono utilizzate per il pascolo e le attività agricole con conseguente possibilità di contaminazione della catena trofica con sostanze pericolose. Sono in piena fase di svolgimento le indagini della forestale per individuare i responsabili della vicenda.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata